domenica 18 maggio 2008

Il tema dei matrimoni gay torna nella campagna elettorale

La Suprema Corte della California ha abolito la legge che proibiva il matrimonio tra persone dello stesso sesso, aprendo la strada alle nozze gay, possibili oggi soltanto in Massachusetts. La decisione, presa per quattro voti contro tre, stabilisce che il matrimonio è un diritto individuale, e che pertanto gli orientamenti sessuali, alla pari di razza e genere, "non possono costituire una base legittima per negare tale diritto". La Suprema Corte ha anche stabilito che la "capacità e la responsabilità di allevare ed educare figli non dipende dagli orientamenti sessuali".
Il Governatore Arnold Schwarzenegger, pur opponendosi ai matrimoni gay ha annunciato che rispetterà la decisione e la farà rispettare.

Quello che può essere senz'altro visto come un grande successo dei progressisti, rischia però di trasformarsi in un boomerang per i Democratici, per vari ordini di motivi. Sia Barack Obama che Hillary Clinton si oppongono ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, appoggiando invece le unioni civili, e abbracciando quindi la corrente di pensiero per cui i diritti civili devono essere allargati a tutte le coppie a prescindere dagli orientamenti sessuali ma il matrimonio in quanto tale riguarda solo un uomo e una donna. Inoltre concordano nel dire che sono i singoli stati a dover decidere sulla legislazione a riguardo.
La loro posizione li mette quindi sotto un fuoco incrociato: da una parte i conservatori che si oppongono a qualsiasi forma di legittimazione delle unioni omosessuali, dall'altro i liberal più radicali e le associazioni gay, che spingono affinchè i candidati Democratici facciano propria una linea più decisa.

John McCain si oppone alle unioni gay (anche se un tempo si disse aperto al confronto, ed è comunque contrario al divieto federale delle unioni gay) ed ha già pesantemente criticato la sentenza. E' prevedibile che la campagna elettorale del GOP si concentrerà molto su questo tema, come già accadde nel 2004. Durante le ultime presidenziali, sotto la guida di Karl Rove, George Bush usò il tema dei matrimoni gay, assieme all'aborto e all'eutanasia (il caso di Terry Schiavo era al suo apice), come arma per compattare i conservatori - e non solo loro - contro John Kerry.
La maggioranza degli americani è infatti contraria ai matrimoni gay, e la prospettiva di vedere nei prossimi mesi immagini di decine e decine di matrimoni gay utilizzate dai Repubblicani preoccupa non poco i Democratici.

2 commenti:

Gilesteta ha detto...

Vince Obama (non solo le primarie).
Lo ha predetto il Veggente.

Anonimo ha detto...

La decisione della Corte Suprema è di grande civiltà. Sarebbe ora che da parte dei democratici ci fosse uno scatto in avanti per eliminare inutili steccati. Ma purtroppo mi rendo conto che questa posizione gli farebbe perdere molti voti.
Gli USA sono la più grande potenza economica e militare del pianeta ma in tema di diritti civili sono, rispetto agli europei, piuttosto indietro (anche se l' Italia sta messa peggio).

Democratico