martedì 10 giugno 2008

I Repubblicani puntano sulla lotta al crimine

Il nome di Floyd Brown, da noi un illustre sconosciuto, provoca brividi sulla schiena dei Democratici americani. Brown, fondatore dell'asociazione conservatrice Citizens United, è insieme a Lee Atwater l'autore della campagna di discredito che nel 1988 costò a Mike Dukakis la Presidenza degli USA. Con il famigerato spot su Willie Horton - un condannato a morte del Massachusetts che commise una rapina e uno stupro mentre usufruiva di un permesso premio nell'ambito di un progetto di riabilitazione sponsorizzato da Dukakis - Brown diede un colpo fatale all'immagine, già deteriorata, del candidato Democratico spianando la strada all'elezione di George H. Bush. Quattro anni dopo Brown ci riprovò puntando sulla relazione extraconiugale di Bill Clinton con Gennifer Flowers, in questo caso con minore fortuna.

Oggi Brown torna all'assalto, con il sito ExposeObama.Com, attraverso cui intende raccogliere fondi per produrre una serie di spot in cui ha intenzione di dimostrare che Obama non è in grado di fronteggiare una delle principali preoccupazioni degli elettori: il crimine.
Su Internet già circola il primo di questi spot, in cui si accusa Obama di aver votato contro una legge che avrebbe esteso la pena di morte ai membri di una gang in caso di omicidio, quando era legislatore dell'Illinois.
"Quando il gioco di fa duro, Obama ha scelto di essere debole. Un uomo così debole nella lotta alle gang può essere credibile nella lotta al terrore?" è lo slogan.

Anche se la lotta al crimine non è mai stato un tema preminente di questa campagna elettorale - e non è neanche in cima alle priorità degli elettori, stando ai sondaggi - molti Repubblicani ritengono che questo sia l'argomento su cui Obama potrebbe essere più vulnerabile. C'è da notare che il curriculum politico relativamente breve mette Obama al riparo, almeno in parte, da attacchi basati sulle leggi votate o proposte, e costringe quindi gli avversari a cercare più a fondo appigli per campagne denigratorie.
Tuttavia l'uso del tema della sicurezza in campagna elettorale - non solo in USA, come sappiamo bene - riesce sempre a sfruttare le paure dei cittadini e i loro pregiudizi. L'impegno di Richard Nixon nel 1968 di ripristinare "la legge e l'ordine" fu visto come un sottile appello al pregiudizio razziale dei bianchi, ma funzionò, così come lo spot sul condannato a morte nero Will Horton. E il fatto che i Presidenti abbiano poca voce in capitolo nella lotta al crimine - che semmai è compito di Governatori e sindaci - ha evidentemente poca importanza per una parte dell'elettorato, e Brown punta su questo
"Ci sono moltissime decisioni prese da Obama quando era nel Senato dell'Illinois che mostrano che è assolutamente inadeguato nell'affrontare il crimine violento. E se pensa che sia un argomento insignificante, ne parli con Mike Dukakis" ha detto Brown alla presentazione del suo sito.

I portavoce di Obama hanno replicato spiegando che il voto a cui si riferisce lo spot di Brown era su una proposta simbolica, poichè i mebri delle gang potevano già essere condannati a morte secondo la legge vigente nello stato.
McCain tuttavia sembra deciso a sfruttare in campagna elettorale il suo personale programma di lotta al crimine, portato avanti da 25 anni, basato su condanne più dure e maggiore attenzione alle vittime. Obama dal canto suo sembra maggiormente concentrato ad agire sulle cause del crimine, anche a costo di ridurre le pene previste, ad esempio nel caso dei condannati per droga.
Inoltre Obama sostiene una legislazione molto più restrittiva per il porto e l'uso di armi da fuoco, al contrario di McCain, che tuttavia è stato in passato molto criticato dalla NRA (la potente lobby dei possessori di armi da fuoco) per aver sostenuto maggiori controlli per chi richiede un porto d'armi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Proprio il tipo di emotività che temo sarà adottata dai GOP... come la psicosi sul terrorismo (v. nome di Obama) o l'anarchia di Michelle.

L'emotività positiva di uno slogan "Change" è una cosa.
Campagne denigratorie sui pericoli del crimine o simili sono un'altra.

E come al solito il controllo dei media sarà importante.
Mi riferisco a canali come Fox (pro-Repubblicani) o altre TV. Internet non è ancora così potente.


In fondo la lotta al crimine è stato un punto di forza del centro-destra nelle scorse elezioni in Italia. Fa presa.

Obama deve far leva sulla crisi economica, anche per recuperare fra gli operai bianchi o gli ispanici.

Marco