mercoledì 11 giugno 2008

Obama comincia la ricerca del vice

Molto discretamente, Barack Obama ha dato ufficialmente il via al processo di selezione dei possibili "compagni di ticket" alle presidenziali di novembre.
Anche se non è stato rilasciata nessuna comunicazione ufficiale, è ormai certo che da una settimana il candidato Democratico ha assunto per il delicato compito di selezionatore l'ex Amministratore Delegato del colosso finanziaro Fannie Mae, Jim Johnson (nella foto). Oltre ad affidarsi ad una persona di sicura esperienze, Obama ha dimostrato di non essere scaramantico: Johnson infatti aveva ricoperto lo stesso ruolo nelle sfortunate campagne presidenziali di Walter Mondale nel 1984 e di John Kerry nel 2004.

Kerry iniziò la ricerca del vice già a marzo, e fu Johnson a curare la scrematura del candidato fino ad arrivare a John Edwards.
Nel 1984, invece, alla vigilia della convention Mondale era intenzionato a scegliere la Senatrice Dianne Feinstein della California, ma emersero ben presto dei conflitti di interessi a causa degli affari condotti dal marito della senatrice, Richard Blum. Perciò Johnson dirottò la scelta su Geraldine Ferraro. Per ironia della sorte, nel corso della campagna elettorale per le presidenziali la Ferraro finì nell'occhio del ciclone a causa di suo marito, imprenditore nel ramo immobiliare.
Johnson ha detto in seguito che l'esperienza del 1984 gli ha insegnato a iniziare la selezione molto prima e ad essere molto più scrupoloso.

Il processo di selezione sarà gestito da un ristretto numero di collaboratori del senatore, a cui è stata chiesta la massima riservatezza. Di questo gruppo farà parte anche Caroline Kennedy. Tuttavia si sa che l'agenda di Johnson e dei suoi collaboratori prevede una serie di incontri già nei prossimi giorni, dei veri e propri colloqui di lavoro che si concentreranno su argomenti caldi della politica ma anche su possibili debolezze personali che potrebbero diventare fonti di imbarazzo in campagna elettorale - dal mancato pagamento dei contributi a impiegati e collaboratori, all'uso di droghe o alcool risalente anche alla prima giovinezza - e i potenziali candidati devono concedere un accesso completo alle loro dichiarazioni dei redditi.
Lunedì scorso Johnson ha incontrato una delegazione degli esponenti Democratici e Camera e Senato, per raccogliere impressioni e suggerimenti. Il leader della maggioranza alla Camera Steny Hoyer ha detto che c'è stata "lunga e approfondita discussione in cui sono stati fatti un sacco di nomi".
Naturalmente su tutto il processo incombe l'ombra di Hillary Clinton. In molti all'interno del partito stanno facendo pressioni affinchè Obama prenda in considerazione l'ipotesi di proporle la vicepresidenza non appena avrà messo al sicuro la nomination. Ma oltre a tutti i pro e i contro di un ticket Obama-Clinton, non è affatto detto che la senatrice sia disposta ad accettare il posto di n° 2, e per Obama sarebbe uno smacco offrirle la vicepresidenza ed ottenere in cambio un rifiuto.
D'altronde se scegliesse la Clinton, o un altro "vecchio" del partito come Chris Dodd o Joe Biden, toglierebbe valore al suo messaggio di cambiamento, ma se scegliesse un giovane con scarsa esperienza di comando renderebbe il ticket soggetto ad ogni tipo di critica. Se scegliesse un Democratico troppo liberal perderebbe appeal tra gli indipendenti, ma se scegliesse un conservatore o un Democratico con posizioni "di destra" su temi quali l'aborto, si alienerebbe il sostegno delle donne e della base del partito.

Non è dato sapere quanto sia lunga la lista di Obama e Johnson, ma di sicuro tra i vari nomi di sono quelli di Jim Webb (ex segretario alla Marina sotto Reagan), Sam Nunn, il Governatore della Virginia Tim Kaine, l'ex leader della maggioranza al Senato Tom Daschle (che fa anche parte del gruppo di consiglieri di Obama), Bill Richardson, John Edwards, il Repubblicano Chuck Hagel, le Governatrici Kathleen Sebelius del Kansas e Janet Napolitano dell'Arizona, Bob Casey, Joe Biden e Chris Dodd, e due sostenitori della Clinton come il Governatore dell'Ohio Ted Strickland e il senatore dell'Indiana Evan Bayh.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi auguro che Obama non sceglierà la Clinton. Non sarebbe credibile un ticket con chi è stata la sua più terribile nemica.
Tra l’ altro la scelta per la Clinton ridimensionerebbe il peso di Obama.
Alla Casa Bianca la Clinton andrebbe per comandare e non per fare la vice e inoltre si porterebbe dietro lo “ spergiuro “ di suo marito.

Mi auguro che la scelta ricada su una donna per intercettare il voto femminile.

Democratico.

Anonimo ha detto...

Mi auguro che Obama non sceglierà la Clinton. Non sarebbe credibile un ticket con chi è stata la sua più terribile nemica.
Tra l’ altro la scelta per la Clinton ridimensionerebbe il peso di Obama.
Alla Casa Bianca la Clinton andrebbe per comandare e non per fare la vice e inoltre si porterebbe dietro lo “ spergiuro “ di suo marito.

Mi auguro che la scelta ricada su una donna per intercettare il voto femminile.

Democratico.

Anonimo ha detto...

Raccontava Mark Twain: «C’erano due fratelli, uno andò per mare, l’altro fu eletto vicepresidente degli Stati Uniti. Di loro non si seppe più niente». La battuta dello scrittore americano (1835-1910), maestro di umorismo, dice bene quanto sia insulso, anonimo e deludente il posto da numero due alla Casa Bianca. Il vincitore delle primarie Barack Obama l’ha offerto alla rivale sconfitta Hillary Clinton, che forse dirà di no, e farebbe bene. Non le serve un premio di consolazione, ma intanto assicura che sosterrà il Partito democratico nella sfida finale del 4 novembre contro i repubblicani.
Franca Zambonini nella sua rubrica "Arrivederci..." su Famiglia Cristiana del 15.06.2008.


Daniele

Anonimo ha detto...

Anche se un sito di polls (http://www.usaelectionpolls.com/2008/articles/potential-barack-obama-vp-candidates-060908002.html) cita la Clinton come più probabile scelta per il ticket, non credo sia una buona scelta.

E' come con la maionese, gli ingredienti vanno scelti e mescolati con cura, non basta l'equazione "Clinton porterebbe i voti delle donne e degli ispanici".

Conta il mix e le sinergie di squadra.
Obama-Clinton mi lascerebbe perplesso. Controproducente.

Nonostante quanto dice Zambonini (grazie Daniele per averlo riportato), non credo che Obama abbia realmente offerto il ticket a Hillary.

Marco

G. ha detto...

C'è da dire che negli ultimi giorni due dei possibili vice, Webb e Strickland, si sono chiamati fuori dalla corsa, il primo in maniera possibilista, il secondo in maniera molto netta

Anonimo ha detto...

Avevo letto giorni fa che Caroline Kennedy potrebbe essere una vice.

Sarebbe donna e con un curriculum politico abbastanza a prova di scandali.

Un vero Democratico

G. ha detto...

La Kennedy, che adesso ha l'incarico di sondare i possibili vice, non è un politico, quindi le manca l'unica caratteristica indipensabile per affiancare Obama, l'esperienza soprattutto sulla sicurezza nazionale

Anonimo ha detto...

Corretto Guido.

La notizia era apparsa sul Corriere.it alcuni giorni fa, ma è un po' la ricerca dello scoop o del richiamo per aver più click sul proprio sito.

Suona affascinante come idea per il nome di Kennedy, ma forse poco realistica.

Marco