venerdì 22 febbraio 2008

McCain: relazione con una lobbysta?

Come in ogni campagna elettorale che si rispetti, cominciano a venire fuori gli scheletri negli armadi dei candidati. I cosiddetti "gruppi di pressione", poco invidiabile esclusiva delle elezioni americane, lavorano da mesi alla ricerca di scandali nel passato degli aspiranti nominati, e in passato sono spesso riusciti a raggiungere i loro scopi: quattro anni fa misero in dubbio il passato militare di John Kerry in Vietnam, dando un duro colpo alla sua credibilità, ma niente in confronto alla relazione extraconiugale a causa della quale, nel 1988, Gary Hart dovette ritirarsi dalle primarie che avrebbe certamente vinto.
Proprio un triangolo amoroso sarebbe lo scheletro nell'armadio di John McCain, che tra tutti i candidati è quello che meno si potrebbe accostare ad un sex-gate.
Eppure il New York Times di giovedì ha pubblicato una storia che proviene da una fonte attendibile, John Weaver, storico collaboratore di McCain. I fatti risalirebbero a otto anni fa, quando il senatore si stava preparando a correre per le primarie del 2000, in cui sarebbe poi stato sconfitto da Bush.
Alla fine del 1999, Weaver e altri collaboratori di McCain, incontrarono Vicky Iseman, quarantenne lobbysta della Alcade & Fay, specializzata in telecomunicazioni, per chiederle di stare lontana dal senatore per non compromettere la sua campagna.
Fino ad allora, la Iseman aveva accompagnato di frequente McCain alle raccolte fondi e agli incontri con i finanziatori. A un certo punto il rapporto lavorativo sarebbe diventato qualcosa di più, preoccupando Weaver a tal punto da fargli prendere la decisione di allontanare la donna e affrontare direttamente McCain diffidandolo dal continuare la relazione.
Seguendo l'esempio di Bill e Hillary Clinton, che nel 1992 affrontarono insieme un caso analogo, McCain e sua moglie Cindy si sono presentati insieme in Ohio per negare decisamente tutto quanto pubblicato dal NYTimes. McCain ha ammesso di conoscere la Iseman ma ha affermato che la loro è solo un'amicizia, e si è detto dispiaciuto che il NYTimes abbia "infangato" la sua campagna elettorale.
Mike Huckabee, interpellato in merito, ha detto di credere alle parole di McCain dicendosi certo della sua integrità.
Più che per la presunta relazione, McCain stan finendo in queste ore nell'occhio del ciclone per aver tentato di impedire al giornale di pubblicare la notizia. Dal canto suo, anche il New York Times è stato investito da molte critiche per aver dato spazio ad una notizia del genere e per aver atteso diversi mesi per renderla pubblica.

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