domenica 17 febbraio 2008

Michigan e Louisiana: per McCain altri 50 delegati

Si sono tenute ieri due convention statali, in Michigan e Louisiana, che hanno risolto alcune controversie riguardo l'assegnazione dei delegati elettivi.


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Il Michigan, come si ricorderà, era stato privato dal partito di 27 dei suoi 57 delegati originari, come penalizzazione per aver svolto le elezioni prima della data prevista. Stando ai risultati del 15 gennario, Mitt Romney aveva vinto le primarie ottenendo 23 delegati, contro i 6 di McCain e 1 di Huckabee. Anche se ufficialmente i delegati di Romney andranno alla convention nazionale di settembre unpledged, cioè senza assegnazione a un candidato, 18 di loro hanno già fatto sapere che seguiranno l'invito di Romney ad appoggiare McCain, che così avrà l'appoggio di 24 delegati dello stato. Huckabee ha invece ottenuto il sostegno di tre dei delegati di Romney, mentre i restanti due non hanno ancora espresso una preferenza.
Tuttavia il quadro potrebbe essere sconvolto in caso il ricorso del Michigan venga accolto e lo stato ottenga di nuovo tutti i suoi delegati. Gli attivisti del Gop hanno annunciato che manderanno alla convention repubblicana tutti i delegati originariamente previsti, e infatti durante la convention sono stati assegnati anche quelli ufficialmente esclusi. In base a questo conto, Romney avrebbe avuto 45 delegati, e quelli intenzionati a sostenere Romney sarebbero 36 mentre per Huckabee sarebbero in 6.


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In Louisiana, la convention di sabato a Baton Rouge ha selezionato 44 dei 47 delegati totali, e ha nominato i tre superdelegati. Le complesse regole del voto nella Louisiana prevedevano un caucus distrettuale, il 22 gennaio, per selezionare 24 delegati alla convention statale, mentre le primarie del 9 febbraio servivano ad eleggere gli altri 20 delegati che sarebbero stati assegnati, assieme ai primi 24, ad un candidato qualora questi avesse superato il 50% di voti. Poichè il vincitore, Huckabee, non ha ottenuto la maggioranza assoluta ma solo il 43% contro il 42% di McCain (che però aveva vinto i caucus di gennaio), la convention ha stabilito che i delegati andranno alla convention ufficialmente unpledged. 32 dei 44 delegati elettivi hanno riferito alla Associated Press che sosterranno McCain, mentre gli altri 12 non si sono espressi o non hanno ancora deciso. I tre dirigenti di partito eletti come super-delegati, sono anch'essi sostenitori di McCain.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

In un intervista con Larry King, successiva all'endorsement di Mitt Romney, John McCain ha dichiarato, nonostante le divergenze su alcuni temi, che Mitt Romney potrebbe essere il miglior sostituto possibile, qualora il Senatore dell'Arizona fosse eletto Presidente e dovesse non essere più in grado di svolgere il proprio compito, e che potrebbe considerare l'ipotesi di sceglierlo come VP. Anche se dichiara che i problemi vanno affrontati uno per volta e che questo non è ancora il momento per parlare di ticket.

G. ha detto...

Sicuramente a questo punto a McCain converrebbe avere Romney come vice, però come dicevo già giorni fa non so quanto converrebbe a Romney, soprattutto dopo le divergenze in campagna elettorale. Anche se è pur vero che Romney ci ha abituato a ben altri voltafaccia ;)

Anonimo ha detto...

Si, infatti. Romney è un candidato artificiale, che si "rigenera" continuamente, ma non con nuove idee, quanto con cambi di piattaforma talvolta perfino sorprendenti. Tanto che dal Governatore moderato che tanto piaceva ai cittadini del Massachussets, che sembrava voler incarnare il risveglio dal dramma dell'11 settembre prodigandosi per l'organizzazioni delle Olimpiadi Invernali di Salt Lake City, ora incarna l'America che tanta voglia di rinnovarsi non ha, quella che ha gradito la Presidenza Bush e che vuole tenere viva Guantanamo, e magari fare anche qualche pensierino sull'Iran. E alla luce di ciò, e del fatto che la percentuale di gradimento di Bush non supera il numero di punti in una partita di football, non mi sorprende che i repubblicani abbiano scelto una persona di buonsenso come McCain. Mi piacerebbe una sfida tra il vecchio, saggio, veterano rassicurante ed il giovane energico, sognatore e un po' incoscente. Spero da "americanofilo" che la possibilità di questo confronto si avveri, e che non si riveli sono un'occasione persa.