martedì 19 febbraio 2008

Verso il voto: i caucus democratici alle Hawaii

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L'arcipelago delle Hawaii si trova nell'Oceano Pacifico e rappresenta il 50° stato ad avere aderito agli USA, nel 1959. L'arcipelago è composto dall'isola di Hawaai, sette isole principali e diverse isole minori.
Prima dell'arrivo dei colonizzatori, le Hawaii erano abitate da popolazioni indigene provenienti probabilmente dalla vicina Polinesia, e la cultura polinesiana ha infatti influiti moltissimo sugli usi, i costumi e la lingua dell'arcipelago. Nel 1778 gli inglesi guidati dal capitano Cook giunse nell'arcipelago e lo esplorò, dandogli il nome di Isole Sandwich. Cook fu accolto bene, ma venne poi ucciso dai locali a seguito di una scaramuccia.
L'arrivo degli europei portò alle Hawaii molte malattie che decimarono la popolazione indigena, e ulteriori disordini si verificarono con l'arrivo dei missionari protestanti.
All'inizio del XIX secolo le isole vennero conquistate dal re Kamehameha, che instaurò un regno durato fino al 1893, anno in cui la regina Liliuokalani venne detronittaza e fatta prigioniera da un gruppo di cittadini stranieri, che offrirono poi l'arcipelago agli USA, probabilmente per ottenere una riduzione sui dazi.
Gli Stati Uniti dichiararono però la rivoluzione illegale e rifiutarono l'annessione, così i ribelli fondarono la Repubblica delle Hawaii. Tre anni dopo, con la fine della guerra contro la Spagna con cui l'America ottenne le Filippine e Puerto Rico, la Repubblica delle Hawaii offrì nuovamente l'annessione agli USA, che stavolta accettarono.
Le Hawaii divennero sede di una grande base della marina degli Stati Uniti, a Pearl Harbor, sull'isola di Ohau. Pearl Harbor venne attaccata e bombardata dai giapponesi il 7 dicembre 1941, evento che causò l'entrata degli USA nella Seconda Guerra Mondiale.
Nel 1959 il Congresso accettò l'ingresso delle Hawaii nell'Unione come 50° stato. Le Hawaii contano 1.262.840 abitanti, 42° stato più popoloso. La capitale, e città più popolosa, è Honolulu.
L'economia delle Hawaii è basata soprattutto sul turismo e sull'agricoltura, oltre che sulla presenza militare. Il sistema sanitario, caso unico negli USA, copre il 95% della popolazione.


I caucus Repubblicani si sono tenuti in varie sessioni tra il 25 gennaio e il 7 febbraio, ma solo alla convention del 16-18 maggio si deciderà se i 20 delegati repubblicani andranno alla convention nazionale assegnati a un candidato oppure unpledged.
Per i Democratici, le Hawaii mettono in palio 29 delegati, di cui 20 elettivi e 9 superdelegati, con il sistema del caucus chiuso. 13 delegati elettivi verranno assegnati sulla base dei risultati nei due distretti elettorali, mentre i restanti 7 saranno assegnati sulla base dei risultati assoluti in tutto lo stato. I 9 superdelegati verranno nominati nella convention statale del 23-25 maggio.
Non sono disponibili sondaggi recenti sullo stato, ma le Hawaii sono l'home state di Barack Obama, che qui è nato, e quindi è logicamente il favorito. Nè Obama nè la Clinton hanno fatto visita elettorale alle Hawaii, tuttavia Chelsea Clinton ha fatto campagna per la madre, mentre Obama è stato rappresentato da sua sorella, Maya Soetoro-Ng, che è un'insegnante alle Hawaii.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Guido ma in queste ore in Wisconsin e nelle Hawaii si sta votando ?
A che ora dovremmo avere i primi dati ?

Nelle isole Hawaii dovrebbe essere ancora nota.

Democratico

Anonimo ha detto...

volevo dire notte e non nota

Democratico

G. ha detto...

e Hawaii i caucus si terranno tra le 19 e le 19.30 ora locale, e trattandosi di caucus credo che i risultati non ce li avremo prima di domattina.
In Wisconsin invece credo che le prime proiezioni arriveranno tra l'1 e le 2

Anonimo ha detto...

Nuovo sondaggio: Ohio (SurveyUSA) Clinton 52% Obama 43% (9 punti di differenza)

Non è un granchè. L' unica consolazione è che lo stesso sondaggio di una settimana fa dava la Clinton al 56% e Obama al 39% (17 punti di differenza)


Qui il dettaglio
http://www.surveyusa.com/client/PollReport.aspx?g=f333c0e2-db75-40c1-90c3-2a9f25af12e8

Democratico

Anonimo ha detto...

Francamente non riesco a capacitarmi dei sondaggi provenienti da Pennsylvania e Ohio. Mentre in Texas, vista l'abbondantissima comunità ispanica, mi sarei aspettato un maggior vantaggio della Clinton rispetto a quello riportato dai sondaggi, in Ohio e Pennsylvania, stati moderati, con un'abbondante componente religiosa anche tra i democratici (soprattutto la Pennsylvania), vicini geograficamente ed anche demograficamente all'Illinois, credo che Obama abbia tutte le caratteristiche per poter tentare nei prossimi giorni un pareggio. Quello che mi inquieta è che la Clinton è riuscita a zittire il momentum di Barack. Mi sembra che i due candidati siano esausti, e questo senz'altro agevola Hillary, visto che il Senatore dell'Illinois non può controllare il cronometro, come direbbero gli appassionati di football, insomma, non ha una grandissima spinta dalla sua parte. Ci vorrebbe un discorso dei suoi, un qualche endorsement eclatante, o un ampio successo stanotte per ravvivare la sua campagna.

Anonimo ha detto...

Condivido tutto quello che ha scritto Mister M. E' incredibile che nonostante le grande vittoria di Obama, i numerosi endorsement, le mostruose rimonte in stati dove era molto indietro il senatore nero non riesca a sfondare nei tre stati che decideranno la nomination.

Democratico