lunedì 17 marzo 2008

Soluzione vicina per Michigan e Florida?

Sembra che la pausa forzata di 40 giorni prima della prossima tornata elettorale stia favorendo un riavvicinamento tra gli staff di Hillary Clinton e Barack Obama, almeno per quanto riguarda la situazione di Michigan e Florida.
Obama ha preso atto che due stati così importanti devono poter essere rappresentati alla convention di Denver, mentre la Clinton ha preso atto che non è possibile convalidare i risultati del voto di gennaio. Dal canto suo, il partito si è mostrato aperto a nuove soluzioni, pur senza tirare fuori un dollaro per eventuale nuovo voto.
Ogni giorno che passa, l'ipotesi di una ripetizione del voto si fa più improbabile, sia per motivi economici (anche se alcuni sostenitori della Clinton si sono offerti di raccogliere fondi) sia per motivi di tempo (le primarie dovrebbero tenersi obbligatoriamente entro i primi di giugno). D'altronde le ipotesi di caucus per il Michigan e di voto postale per la Florida non hanno mai davvero preso piede, sia per motivi organizzativi sia per dubbi riguardo l'attendibilità dei risultati (questo dubbio riguarda soprattutto il voto via posta). Tuttavia, tra i due stati, il Michigan è quello in cui una ripetizione del voto è più probabile.

Ecco dunque le ipotesi sul tavolo:
I rappresentanti Democratici del Michigan hanno chiesto alle autorità dello stato di autorizzare nuove primarie, valide e con tutti i crismi, finanziate privatamente e da tenersi i primi di giugno. Pare che, se dovessero trovarsi i fondi, le autorità daranno il loro assenso, a patto però che Obama dia il suo incondizionato appoggio. "Valuteremo nei dettagli tutte le proposte e accetteremo ogni soluzione equa" ha fatto sapere il portavoce del senatore.
Il Michigan conterebbe 128 delegati elettivi e 28 superdelegati, nelle primarie di gennaio la Clinton era l'unica candidata principale presente sulla scheda, e ha preso il 55% dei voti. Il 40% ha votato "Uncommitted". Secondo quei risultati, alla Clinton sarebbero andati 73 delegati.

Anche in Florida la situazione si potrebbe sbloccare, grazie anche all'impegno di alcuni sostenitori di Obama tra i dirigenti del partito nello stato. Allan Katz, superdelegato e sostenitore di Obama, ha detto che il senatore potrebbe accettare qualche piccolo sacrificio pur di risolvere la querelle.
Oggi scadrà il termine per decidere se iniziare ad organizzare il voto via posta, e sembra proprio che questa ipotesi salterà.
La soluzione potrebbe arrivare sulla base di una proposta del senatore Bill Nelson, sostenitore della Clinton, che ha proposto un tentativo di accordo:
I 185 delegati elettivi dello stato verrebbero assegnati sulla base del risultato di gennaio (105 alla Clinton, 67 a Obama e 13 a Edwards), ma il valore di ognuno sarebbe dimezzato. In questo modo la Clinton otterrebbe un vantaggio di soli 18 o 19 delegati, non abbastanza per superare Obama. Inoltre i due candidati potrebbero puntare a spartirsi i 13 (e quindi 6,5) delegati di John Edwards.
Il piano prevede due varianti: il 15% dei 185 delegati verrebbe assegnato sulla base del risultato di gennaio (49,80% alla Clinton, 33% a Obama, 14% a Edwards), mentre i restanti verrebbero divisi a metà tra i due candidati ancora in gara. Oppure i 185 delegati ptorebbero essere divisi a metà tra i due candidati e i 25 superdelegati sarebbero invece liberi di supportare chi vogliono, e secondo le stime questo darebbe alla Clinton 4 o 5 voti di vantaggio.
Obama avrebbe già dato un sostegno ufficioso e di massima a questo piano, mentre si attende la risposta della Clinton, che non sarebbe contenta di perdere il consistente vantaggio di delegati conquistato in Florida e starebbe ancora tentando in tutti i modi di far convalidare i risultati di gennaio.
Sullo sfondo c'è lo spettro di un ricorso dello stato, che potrà essere esaminato solo in estate appena prima della convention, e che si baserebbe su presupposti legali abbastanza solidi, ovvero sul fatto che il DNC non potrebbe impedire ai superdelegati della Florida la partecipazione alla convention di Denver.
Aggiornamento: la presidenza del DNC della Florida ha pubblicato un comunicato in cui si annuncia ufficialmente che non ci saranno nuove primarie nello stato, perchè tutte le soluzioni prospettate per una ripetizione del voto sono state rifiutate. Resta comunque ancora in piedi la possibilità di un accordo sulla base del voto di gennaio.

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