di Mark Halperin (da TIME del 14 aprile)
Per i Democratici, questa è una primavera in svantaggio. Anche se il partito riuscirà a decidere la nomination a giugno, John McCain avrà già avuto tre mesi di vantaggio per organizzare la convention Repubblicana, assumere uno staff, raccogliere fondi e dare vita alla macchina organizzativa della campagna elettorale. Ma se la lotta per la nomination andrà avanti fino alla convention Democratica di agosto a Denver, potrebbe diventare un'estate di scompiglio. Alcuni Democratici hanno paura di quello che il manager della campagna di Obama, David Plouffe, chiama "uno scenario da incubo", in cui entrambi i candidati discuteranno con il partito a proposito di speaker, regole per i delegati, piattaforma del partito e l'argomento critico riguardo la tempistica del voto. Per un partito che ha già la reputazione di essere disorganizzato, vorrebbe dire il caos.
Invece di programmare una convention che sia una quattro giorni di incoronazione del nominato - la norma, nelle recenti elezioni - i Democratici potrebbero dar vita ad uno spot lungo una settimana sulle loro divisioni.
Anche se uno dei due candidati si ritirerà entro giugno, secondo Plouffe "il nominato non potrà certo crogiolarsi al sole. Hai 30 secondi per goderti la vittoria, poi devi cominciare a prepararti per le presidenziali" e secondo Plouffe "la partenza anticipata di McCain non sarà necessariamente fatale, è solo una sfida".
Leah Daughtry, capo dell'organizzazione della convention Democratica, ritiene che il partito avrà una nomination in tempo per una adeguata preparazione dell'evento (e, ancora più importante, per la trasmissione televisiva). Tuttavia, è consapevole che "non saremmo dei bravi organizzatori se non prendessimo in considerazione ogni scenario, dalla A alla Z"
venerdì 11 aprile 2008
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