lunedì 19 maggio 2008

McCain spiega il suo piano sanitario

John McCain, accusato spesso di avere un programma incentrato quasi unicamente sulla politica estera e la sicurezza nazionale ma incredibilmente lacunoso su tutti gli altri temi, in primis l'economia, ha iniziato a fare chiarezza sui suoi piani dando le prime delucidazioni su cosa intende fare per la sanità Usa, nell'occhio del ciclone per la sua inefficienza (come raccontato da Michael Moore in "Sicko") e al centro della battaglia interna al Partito Democratico.
Nonostante abbia spesso sottolineato la sua differenza con Bush e l'attuale amministrazione, il piano sanitario di McCain assomiglia per molti versi a quello finora portato avanti dal presidente in carica.

"La mia intenzione è quella di affidare la responsabilità della cura sanitaria alle famiglie" ha spiegato, dopo aver visitato nelle ultime settimane alcuni dei maggiori ospedali del paese. Il piano di McCain segue quindi il consolidato approccio Repubblicano che inserisce il tema della copertura sanitaria all'interno del libero mercato, a differenza dell'approccio Democratico che vuole il coinvolgimento dello stato per arrivare ad una copertura totale anche per i meno abbienti. McCain ha accusato i suoi avversari di fare troppo affidamento sull'intervento governativo.
In una lettera aperta al National review, il candidato Repubblicano scrive
"Il problema del nostro sistema sanitario non è che gli americani non hanno bravi dottori, tecnologie mediche e terapie. La medicina americana è invidiata in tutto il mondo. Il problema è che moltissimi americani non hanno una assicurazione sanitaria adeguata. La stragrande maggioranza degli americani ha assicurazioni private, e il nostro governo spende molti miliardi all'anno per fornirne anche di più.
Il problema maggiore è di costi e accesso, e il risultato è che milioni di individui sono senza assicurazione. Ad esempio, noi spendiamo attualmente circa 2,4 trilioni di dollari all'anno per la salute. Fra dieci anni questo numero raddoppierà. La risposta di Obama e della Clinton a questo problema è di promettere copertura universale, a qualsiasi costo, e gli aumenti di tasse che questa impone. Ma questo avrebbe una sola conseguenza: sostituirebbe gli inefficienti, incontrollati, irrazionali costi del sistema corrente con gli inefficienti, incontrollati, irrazionali costi di un monopolio statale. Io ho un appoccio differente. Credo che la chiave per una vera riforma è restituire ai pazienti stessi il controllo del nostro sistema sanitario. A tale fine, la mia riforma è costruita per raggiungere tre obiettivi: pagare solo per un servizio medico di qualità, avere la possibilità di scegliere tra possibili assicurazioni diverse e rispondenti alle necessità individuali, e ripristinare il nostro personale senso di responsabilità"

McCain ha quindi in mente di fornire agevolazioni fiscali per assicurarsi una copertura sanitaria, agevolazioni stimate - secondo il suo sito - in 2.500 $ per individuo e 5.000 $ per famiglia (solo per individui e famiglie a basso reddito), cifre che verranno detratte dalle tasse. Le polizze sanitarie contratte dovrebbero avere validità anche in stati diversi da quello in cui sono state stipulate.
Queste detrazioni potrebbero però non essere sufficienti perchè, in media, negli Usa il costo di una polizza sanitaria si aggira attorno ai 12.000 $ l'anno, e inoltre molte assicurazioni potrebbero rifiutare la poliza a persone con problemi medici pre-esistenti.
McCain ha ribadito la sua contrarietà alla copertura sanitaria universale ma si è detto favorevole ad una espansione della copertura soprattutto per i bambini e per quelle famiglie che guadagnano troppo per rientrare nella copertura gratuita ma troppo poco per potersi permettere una polizza privata.
Infine, seguendo in questo caso l'esempio dei Democratici, McCain si è detto favorevole ad una ccampagna di prevenzione dell'obesità e di cura per malattie croniche come l'ipertensione, fattori che gravano sul servizio sanitario nazionale alzando i costi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Obama giustamente ha scelto di andare in Iowa in questi giorni.

E' il momento di lavorare per conquistare gli swing state per Novembre.

http://www.corriere.it/esteri/08_maggio_19/valentino_cd779752-2568-11dd-9a1d-00144f486ba6.shtml

Marco

G. ha detto...

E' molto probabile che mercoledì si dichiari vincitore, comunque vada in Kentucky e Oregon