di William Kristol (analista Repubblicano e columnist del New York Times)
Nelle ultime settimane ho passato molto tempo con esponenti conservatori di tutte le età e provenienze. Chiamatelo il mio personale tour di ascolto.
Cosa ho appreso? Che molti conservatori e Repubblicani si aspettano che Barack Obama sia il prossimo Presidente.
Molti di loro sperano che una lunga e aspra battaglia fra i Democratici indebolirà Obama, ma è una speranza che si dissolverà presto. Dopo i risultati in Pennsylvania, Indiana e North Carolina, sarà chiaro che Hillary Clinton non potrà rimontare nel voto popolare, e quindi non avrà nessuna possibilità di convincere i superdelegati a seguirla.
Quindi è probabile che si ritirerà a metà maggio. Si comporterà da perdente di classe (dovrà però nascondere Bill da qualche parte). Le settimane successive saranno una festa Democratica, e i soldi pioveranno sulla campagna di Obama.
La convention Democratica è prevista per l'ultima settimana di agosto. Poco prima Obama sceglierà il suo candidato alla vicepresidenza. Probabilmente sarà una persona di esperienza come Dick Gephardt, Sam Nunn o Tom Daschle, o un ex militare come Jack Reed - oppure Hillary Clinton. Poi la convention hollywoodiana sarà tutta concentrata su Speranza e Cambiamento, e funzionerà.
Nel frattempo la campagna di McCain arrancherà. La raccolta di fondi continuerà a languire, e il suo staff dovrà organizzare una convention in cui bisognerà celebrare Bush e Cheney, anche se McCain vuole voltare pagina.
Sarà un estate d'amore per Obama, e mesi grigi per McCain.
La rimonta di McCain potrebbe cominciare dopo il 4 settembrecon un forte discorso alla convention. Un'altra opportunità verrà dai dibattiti. Le aspettative per Obama saranno troppo alte, la gente si sarà dimenticata nel frattempo che non è bravo nei faccia a faccia quanto lo è nei comizi.
La questione fondamentale sarà però la discrepanza tra l'immagine di Obama come colui che unisce e la realtà di Obama il liberale. Finora non è stato un problema, perchè la Clinton non lo ha mai attaccato da destra o dal centro.
Ma i Repubblicani lo faranno. La scorsa settimana uno stratega Repubblicano non affiliato a McCain ha spiegato che la tattica vincente contro Obama sarebbe quella di produrre una serie di spot incentrati sul messaggio "Obama non è chi pensate che sia", su immagini del Reverendo Wright e dei suoi voti progressisti in Illinois e a Washington.
Chi vincerà? In politica, come nella vita, l'erba del vicino è sempre più verde. Molti Repubblicani vedono la debolezza di McCain e una vittoria di Obama. Ma un elevato numero di Democratici con cui ho parlato si apetta una vittoria di McCain.
Poi c'è il fatto che siamo in guerra. A novembre l'arma vincente di McCain potrebbe essere il famoso spot "3 A.M." della Clinton. E un importante esponente Democratico ha detto "Alla fine vincerà McCain. Obama non sta crescendo, prima pensavo che sarebbe stato un Jimmy Carter, adesso dopo la vicenda di Wright mi sembra Michael Dukakis. In più, non sa come comunicare con il ceto medio, ha la tipica 'malattia di Harvard' "
E in un testa a testa, è ciò che può fare la differenza.
Copyright 2008 The New York Times Company
giovedì 10 aprile 2008
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2 commenti:
Secondo questo sito http://www.presidentelectionpolls.com/2008/presidential-matchups/barack-obama.html
Obama sarebbe in svantaggio su McCain negli ultimi poll.
E soprattutto si vede la tendenza da febbraio con McCain in crescita.
Marco
McCain sta raccogliendo i frutti dell'unità del partito e del suo personale successo personale. Questi sondaggi non danno un quadro preciso degli eventuali risultati delle presidenziali, visto il particolare sistema elettorale, ma rendono bene l'idea del trend trra gli elettori di entrambi gli schieramenti, e soprattutto degli indipendenti
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