sabato 2 febbraio 2008

Il Los Angeles Times fa endorsement per Obama e McCain


A tre giorni dal Super Tuesday anche il Los Angeles Times fa endorsement, ed è un endorsement importante non solo perchè riguarda il principale quotidiano dello Stato che assegna il maggior numero di delegati, ma anche perchè il LA Times è piuttosto restio ad esplicitare il proprio sostegno.
I candidati scelti dal quotidiano sono John McCain per i Repubblicani e Barack Obama per i Democratici.
Ecco alcuni passaggi significativi dei due editoriali:

"In un momento differente della storia americana, avremmo esitato a sostenere un candidato con vedute così diverse dalle nostre. Ma in queste elezioni, c'è in ballo nientemeno che il ruolo dell'America nel mondo. Perciò la nostra scelta per la nomination Repubblicana è sicura e di cuore. E' John McCain.
McCain si oppone all'aborto ed è contrario ai matrimoni omosessuali - due posizioni che rifiutiamo. Supporta la guerra in Iraq, laddove noi riteniamo che un immediato ritiro delle truppe sia nell'interesse della nazione. Ma il conservatorismo del senatore dell'Arizona, anche se non di nostro gradimento, è genuino. Riflette il suo individualismo di fondo, la sua sfiducia in un grande governo, il suo supporto a una riforma dell'immigrazione e la sua insistenza su una nuova politica estera. [...]
Unico tra i candidati Repubblicani, chiuderebbe il centro di detenzione di Guantanamo, che è diventato un simbolo mondiale dell'arroganza statunitense.
[...] Poi c'è un argomento in cui McCain ha rotto l'ortodossia Repubblicana, e su
cui il partito farebbe bene ad appoggiarlo: l'immigrazione. Mentre i Repubblicani hanno trasformato questa campagna in un'orgia di ignoranza sull'immigrazione, McCain ha sponsorizzato una legislazione che favorirebbe la cittadinanza per gli 11 o 12 milioni di immigrati clandestini.[...] Allo stesso modo, McCain ha messo il suo partito di fronte alla dura realtà
dell'emergenza climatica. [...]
Noi apprezziamo l'abilità analitica di Mitt Romney e il suo operato come
governatore del Massachusetts, ma ha passato così tanto tempo a convincere i
Repubblicani di essere uno di loro da aver perso di vita i valori [...] Mike
Huckabee è un brav'uomo, con un ammirevole curriculum da governatore
dell'Arkansas, ma il suo fondamentalismo cristiano infonde talmente tanto le sue
visioni da averlo messo ai margini.
Non siamo d'accordo con John McCain su tutti gli argomenti. Ma ammiriamo la
sua convinzione e siamo con lui sugli argomenti che ora sono più importanti"


"Invitiamo gli elettori a rendere storico questo momento scegliendo il Democratico più impegnato a portare la nazione ad un vero cambiamento. Noi appoggiamo con convinzione Barack Obama.
Il Senatore dell'Illinois si è distinto come leader in grado di superare le divisioni tipiche delle campagne elettorali e proporsi in opposizione alla politica distruttiva. Elettrizza i giovani, non solo perchè è giovane, ma perchè impersona il desiderio di passare ad un nuovo capitolo della storia americana. Porta con sè le profonde conoscenze delle relazioni estere e delle lotte della nostra nazione. [...]
Obama e la sua rivale Hillary Clinton hanno posizioni simili. Entrambi sono favorevoli
ad un ritiro delle truppe dall'Iraq. Entrambi si sono impegnati a riformare il
sistema sanitario. Entrambi criticano i fallimenti della presidenza Bush. [...]
Con due candidati così allineati sulle stesse posizioni, guardiamo alle loro abilità e alle potenzialità come leaders. La Clinton è una servitrice dello stato la cui elezione porterebbe competenza alla Casa Bianca. Ma l'esperienza non ha valore senza il coraggio e la capacità di giudizio.
Non c'è stato questo giudizio quando, nel 2003, il Congresso è stato chiamato a decidere se accettare o rifiutare la disastrosa invasione dell'Iraq. La Clinton ha fallito
il test.[...] Nell'ultimo dibattito, la Clinton ha ricordato che Obama non era ancora in Senato durante quella votazione. Ma Obama era comunque in politica, vedeva il pericolo di quella scelta e delle sue conseguenze e lo diceva. E aveva ragione.
Obama dimostra di essere attento al terrorismo, e non si opporrebbe ad un'azione militare quando necessaria. Non si oppone a tutte le guerre ma, come ha detto una volta, solo alle "guerre stupide".[...]
Di contrasto, un ritorno della Clinton alla Casa Bianca in cui è stata first lady per 8 anni, porterebbe ad un revival dei trionfi e delle polemiche di quell'era. Certo, la Presidenza di Bill Clinton è stata un periodo di crescita, e i Democratici ne sono giustamente nostalgici. Ma sono stati anche anni di infuocate polemiche politiche, come hanno ricordato anche i recenti commenti dell'ex presidente. L'elezione di Hillary Clinton porterebbe a due decenni di duelli post-reaganiani tra due famiglie, i Bush e i Clinton. [...]
Parlando per metafore, la Clinton è un saggio solido e ragionato; Obama è un poema,
lirico e ricco di possibilità. La Clinton sarebbe un dirigente competente, ma Obama ha la sua stessa sostanza e qualcosa in più che manca da molto alla nazione - un senso di aspirazione"

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottima notizia per Obama. Ma mi chiedo quanti voti potrà spostare a suo favore
l'endorsement del quotidiano.
Voi che ne pensate ?
In questi giorni si moltiplicano illustri appoggi ad Obama, i Kennedy, i premi nobel, importanti quotidiani,
personalità dello spettacolo etc etc ma quanti voti stanno spostando ? Mi sembrano pochi rispetto a quello
che si potrebbe pensare.

Democratico

G. ha detto...

Anche la nipote di Eisenhower ha fatto endorsement per Obama. Sinceramente non so quanto queste manifestazioni di stima possano influenzare l'elettorato, però sicuramente fanno sì che i media parlino di Obama, e questo va molto bene.

Anonimo ha detto...

Manca solo Edwards che però furbescamente vuole stare con due piedi in una scarpa.
Il suo appoggio potrebbe fare la differenza a favore di Obama.
Bravo, ottimo politicantuccio in salsa italiana

Democratico

Anonimo ha detto...

Vi propongo questo interessante articolo sul Los Angeles Times circa le strategie di Omaba per conquistare i voti dei Latinos in California che però sembrano essere propensi a votare massicciamente per la Clinton.
http://www.latimes.com/news/politics/la-na-latinos2feb02,0,945227.story

Cedo che tra le cose più anomale di queste primarie ci sia proprio questo legame tra i latinos e la bianca, borghese, ricca e protestante famiglia Clinton. Mi convinco sempre più che i Latinos siano la minoranza (relativa) americana più manipolata dalla classe dirigente statunitense che sfrutta il loro diffuso razzismo nei confronti dei neri per metterli l' uno contro l'altro.
Tipiche strategie di potere delle classi dominanti. Dividere i più deboli per dominare.

In questo senso i Clinton sono imbattibili.

Democratico.

Anonimo ha detto...

Gli ispanici in California sono sempre stati piuttosto allineati con i Repubblicani, specialmente nelle contee del sud, a ridosso del confine con il Messico, tipo San Diego, San Bernardino, Orange, Imperial e Riverside, ma anche Los Angeles, dove tuttora la distinzione fra quartieri neri e latini è piuttosto rimarcata: non è un caso che quasi tutti i maggiori del GOP usciti da California, Arizona, New Mexico siano stati fautori di politiche aperte verso l'immigrazione (vedi Nixon, Schwarzenegger o lo stesso McCain). Questo probabilmente come contrapposizione storica con i neri, per lo più elettori Democratici. Quindi c'è da aspettarsi anche che gli elettori ispanici della California possano essere restii a votare per Obama. Per altro i Clinton hanno sempre fatto molto leva su questo gruppo di elettori. Però tutto può succedere.

Anonimo ha detto...

Intanto vi propongo due nuovi sondaggi:

secondo Rasmussen in Alabama la Clinton sarebbe in vantaggio su Obama (46% contro 41%) ma il 23 gennaio dava la prima al 43% mentre Obama restava fermo al 28%, quindi le distanze tra i due candidati si sarebbero accorciate di 10 punti.

Situazione simile in Tennessee. Sempre secondo Rasmussen anche qui la Clinton è in vantaggio (49% contro 35% quindi un vantaggio difficilmente colmabile) ma nei giorni scorsi altri sondaggi davano la Clinton anche a quasi il 60% e Obama intorno al 26%.
Secondo un altro sondaggio la situazione di Obama sarebbe migliore. La Clinton sarebbe sempre in vantaggio ma con 36 punti contro i 31 di Obama. Fino a qualche giorno fa lo stesso sondaggio dava la Clinton al 34% mentre Obama al 20%

Da questi e altri sondaggi si evince che Obama è, in genere, in netto recupero sulla Clinton ma quest' ultima è partita con molti punti di vantaggio e quindi non è detto che il senatore nero riuscirà a spuntarla entro martedì. Forse le primarie dei 22 stati si fossero tenute qualche giorno più avanti.....chissà....

Democratico

Anonimo ha detto...

Mister M in effetti gli ispanici sono sempre stati tendenzialmente di destra

Democratico

Anonimo ha detto...

Secondo gli ultimi sondaggi la situazione nazionale per Omaba è peggiorata. Lo stesso Rasmuessen che ieri dava la Clinton al 43% e Obama al 37% oggi li dà rispettivamente al 45% e al 37%

Altri sondaggi usciti a livello statale (in particolare Tennessee e Alabama) continuano a registrare il vantaggio, anche se relativamente piccolo, della Clinton sul senatore nero.

A questo punto mi chiedo chi e cosa potrà aiutare Obama. Ha ricevuto appoggi a destra e a manca ma la sua avversaria resta irraggiungibile. Forse solo se arrivassero i marziani e facessero endorsement per Obama questi avrebbe qualche possibilità di vincere.

Democratico

Anonimo ha detto...

Scusate ma ieri deve essere accaduto qualcosa di tragico per Obama.
Pensate che tra fino a due giorni fa la Gallup dava Obama al 41% e la Clinton al 44%
Oggi, inspiegabilmente, se Obama resta al 41% la Clinton schizza al 48%
http://www.gallup.com/poll/104107/Gallup-Daily-Tracking-Election-2008.aspx

Ma che sta succedendo ? :-(

Democratico

Anonimo ha detto...

Se ti può consolare:
"Washington Post-ABC News Poll Data
Two days before voters in 24 states go to their polling places, 47 percent of likely Democratic voters said they back Clinton and 43 percent said they support Obama, with neither candidate decisively benefiting from the departure of former senator John Edwards (N.C.) from the race. By contrast, McCain's wins in primaries in South Carolina and Florida and the winnowing of the Republican field have had a dramatic result: The senator from Arizona is now the clear front-runner for his party's nomination."

Anonimo ha detto...

Altro motivo di consolazione può essere che tutti i maggiori giornali californiani hanno fatto endorsement per Obama. Ecco qui la lista: il Los Angeles Times, il Sacramento Bee, l'Oakland Tribune, il San Francisco Chronicle, il Fresno Bee ed il San Jose Mercury News. Gli altri due che mi sono venuti in mente sono il San Diego Union-Tribune ed il Los Angeles Daily News, che non hanno fatto endorsement, l'Orange County Register che ha fatto endorsement solo per Ron Paul, ma sostenendo che Obama è il candidato più intrigante dei democratici, ed il San Bernardino County Sun, che non ha fatto endorsement ma che sostiene palesemente la candidatura di Obama contro quella di Hillary.

Anonimo ha detto...

Buona domenica Mister M.
In effetti il sondaggio del Washington Post, anche se non dà Obama in vantaggio, è migliore degli altri
Speriamo anche che, sempre se quel sondaggio fosse esatto, che in due giorni Obama riesca a colmare i 4 punti di svantaggio

Certo......non deve ringraziare il signor Edwards che furbamente sta pensando bene di lucrare la sua rinuncia alla corsa. Spero che nessuno gli offra nulla.
Bisogna avere anche il coraggio delle proprie azione senza opportunismi del momento. L' appoggio di Edwards per Obama avrebbe, probabilmente, segnato la vittoria del senatore nero. Se Obama dovesse perdere per pochi punti percentuali la colpa sarà di Edwards. Tutti le analisi fatte dimostrano che l' elettorato di quest' ultimo è più vicino a quello di Obama che ai sostenitori della Clinton.

Un' ultima domanda.
Ma gli stati dove si voterà non sono 22 ? perchè nel sondaggio si parla di 24 stati ?

Democratico

G. ha detto...

Purtroppo ho l'impressione che il dibattito "soft" di due giorni fa abbia avvantaggiato la Clinton

Anonimo ha detto...

Lo penso anch'io.
Ne avevo parlato alcuni giorni fa. Non capisco perchè Obama si sia fatto " fregare " in questo modo

Democratico