venerdì 1 febbraio 2008

Un'analisi sull'elettorato di Edwards


di Jon Cohen (Washington Post)

Edwards esce dalla corsa più conosciuto - sia in positivo che in negativo - di quando ci era entrato. Nell'ultimo sondaggio WPost-Abc, il 57% ha detto di avere un'impressione positiva di lui, contro il 34% che ne aveva un'impressione negativa. A Dicembre 2006, il 49% aveva una visione positiva e il 25% negativa (nel frattempo, le percentuali di chi non aveva opinione sono passate dal 25 al 9%).
Chi è che lo sosteneva, e cosa farà adesso?
Per certi versi, Edwards occupava uno spazio intermedio tra la Clinton e Obama. I suoi sostenitori, secondo i sondaggi Post-Abc, hanno come priorità "il cambiamento" più di quelli della Clinton, ma sono meno propensi a metterlo in pratica rispetto a quelli di Obama.
Ma sotto altri aspetti, l'ex senatore ha avuto un appeal unico nei primi stati in cui si è votato. In Iowa, New Hampshire, South Carolina e Florida gli elettori che hanno dichiarato di votarlo perchè "è quello che si interessa maggiormente alle persone come noi" sono almeno il doppio di quelli che hanno dichiarato la stessa cosa riguardo gli altri due contendenti. In South Carolina, più della metà degli elettori di Edwards ha dichiarato che l'empatia è la caratteristica più importante in un candidato, e in questo segmento di elettorato Edwards ha sempre vinto o è stato competitivo in tutti e quattro gli stati.
E chi conquisterà questi elettori? Negli ultimi sondaggi Post-Abc, la Clinton era di una incollatura sopra Obama come candidato che comprende meglio i loro problemi.
Ci sono altri segnali che dicono che gli elettori di Edwards affronteranno una dura scelta: in South Carolina e in Florida, in cui gli exit poll chiedevano come si sarebbero sentiti in caso di nomination della Clinton o di Obama, i due candidati hanno ottenuto la stessa percentuale di gradimento. Inoltre, 6 elettori su 10 della Carolina del Sud e circa metà degli elettori della Florida hanno detto che sarebbero stati soddisfatti allo stesso modo di entrambi i candidati.
Nonostante la sua campagna sia stata concentrata sul tema della povertà, Edwards non ha mai avuto un grande seguito tra i votanti meno abbienti. La Clinton ha avuto la leadership tra i più poveri negli stati in cui si è votato finora.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottima analisi.
Che aggiungere ? In conclusione l'uscita di scena di Edwards non aiuterà Obama.

Ieri si è svolta in California l'ultima faccia a faccia tra la Clinton e Obana. Penso che il confronto abbia favorito la prima perchè la discussione è stata molto pacata e civile senza colpi di scena nè colpi bassi. Insomma un dibattito che sedimenta lo status quo e cioè il vantaggio della Clinton su Obama.

Per ultimo: oggi sono usciti altri due sondaggi uno in Massachusetts e l' altro in N. Jersey in entrambi i casi molto favorevoli alla Clinton (e questo nonostante l'appoggio dei Kennedy a Obama).
http://www.realclearpolitics.com/epolls/2008/latestpolls/index.html

Credo che il destino del senatore nero sia, purtroppo, segnato.
Non c'è nulla da fare. La Clinton, odiosa quanto furba, è troppo potente per un uomo di colore in un paese dove il razzismo resta un grosso problema.

Peccato un bel sogno che sta andando in fumo.
Seguirò meno le primarie perchè per me, dopo la sconfitta di Obama, non farà differenza se a vincere sarà l'insopportabile, potente Hillary o il vecchio e guerrafondaio McCain

Democratico

Anonimo ha detto...

Anzi, voglio aggiungere una cosa poco popolare. Se, come è certo, la Clinton dovesse vincere le primarie a quel punto mi augurerò che alle presidenziali venga sconfitta dai repubblicani.

Sarà una bella lezione per i cosiddetti democratici. Così, forse, la prossima volta ci penseranno due volte a scegliere il loro candidato e a votare per l'apparato e non per il candidato migliore.

Democratico

Anonimo ha detto...

In effetti Obama è sembrato un po' stanco, meno sorridente del solito, e talvolta anche un po' irritato (per esempio sul lungo applauso del pubblico alla risposta della Clinton sui 20 anni di candidature di almeno un Bush o un Clinton alla Casa Bianca), mentre Hillary ha tenuto meglio la parte ed è stata forse anche più efficace. Inoltre i pochi sorrisi che ha regalato al pubblico non sembravano spontanei come sempre. Spero che si tratti solo di mie sensazioni..

G. ha detto...

Tra la Clinton e Romney sceglierei sicuramente la Clinton come male minore, ma confesso che se fossi un elettore americano e dovessi scegliere tra la Clinton e McCain forse sceglierei il repubblicano

Anonimo ha detto...

Fra Clinton e McCain.. mmh.. Bloomberg!

Anonimo ha detto...

Io però continuo a chiedermi perchè nel dibattito in California Obama ha preferito il profilo basso e invece non ha attaccato la Clinton.

Mah...forse perchè ha capito che non vincerà e quindi è meglio tenersela amica. Magari gli offrirà il posto di Vice.

Democratico

Anonimo ha detto...

Guardate quest' ultimo sondaggio della Gallup
http://www.gallup.com/poll/104071/Gallup-Daily-Tracking-Election-2008.aspx

Interessante il recupero di Obama sulla Clinton. L'appoggio esplicito di Edwards a Obama avrebbe fatto la differenza

Democratico

Anonimo ha detto...

Anche il nuovo sondaggio di Rasmussen a livello nazionale migliora ulteriormente le percentuali di Obama
(rispetto a ieri si è avvicinato alla Clinton di un punto)
http://rasmussenreports.com/public_content/politics/election_20082/2008_presidential_election/daily_presidential_tracking_poll

Il problemo però è che difficilmente (anche se questi sondaggi fossero esatti) Obama riuscirà a recuperare tutto lo svantaggio. Inoltre Obama ha 75 delegati-superdelegati in meno della Clinton. Martedì non dovrebbe solo vincere ma vincere bene.

Democratico

Anonimo ha detto...

Amici vi voglio far leggere una cosa (come avrete capito voi stessi sono un appassionato di statistiche e quindi di sondaggi :-))

Giornalmente Rasmussenreports aggiorna la situazione dei democratici e dei repubblicani. Da alcuni giorni, a livello nazionale, si registrerebbe un consistente recupero di Obama sulla Clinton.
Pensate che il 30 la Clinton era al
41% Obama al 32%
Il 31 Clinton 42% Obama 35%
Oggi Clinton 43% Obama 37%
Ma nel sito si specifica che (pur precisando tutte le cautele del caso)Daily tracking results are collected via nightly telephone surveys and reported on a four-day rolling average basis. The last two nights of tracking were the first without John Edwards in the race. For those two nights, it’s Clinton 44% and Obama 42% meaning that Clinton’s support is essentially unchanged. This suggests that many former Edwards supporters now support Obama, many others have yet to make a decision, and few currently support Clinton.: "

Democratico

Anonimo ha detto...

Comunque questi sondaggi americani sono assurdi. In Italia non ho mai visto queste differenze.
Secondo l'ultimo sondaggio di FOX News la Clinton sarebbe al 47% Obama al 37%
Assurdo.
Chi ci capisce è bravo

Democratico

Anonimo ha detto...

Mi sono messo a fare il punto sui sondaggi in vista del Supermartedì, utilizzando le medie di Rasmussen. Negli Stati in cui i polls sono stati fatti in seguito al ritiro di Edwards, Hillary sarebbe ancora in vantaggio in Massachussetts, New Jersey, New York, Tennessee e Minnesota. Obama risulta in vantaggio netto solo in Georgia, mentre è in vantaggio di pochi punti percentuali in Connecticut ed insegue per pochi voti in California e Missouri. Va detto però che il trend è nettamente positivo per Obama, che è in fase di rimonta in quasi tutti gli Stati. Secondo gli analisti di Rasmussen in Massachussets Obama sarebbe in netta rimonta, mentre i due sarebbero appaiati anche in Montana e California. Sempre secondo R. gli elettori della Clinton sono numericamente stabili, mentre i sostenitori di Obama sono aumentati notevolmente dopo il ritiro di Edwards, tanto da far presupporre che possa arrivare un endorsement, se questa tendenza fosse confermata. Sembra tuttavia probabile, continua l'analista, che in California Barack ottenga la maggior parte dei voti dai distretti neri, ridotti in numero sebbene molto popolati, e che quindi ottenga diversi delegati in meno della Clinton.

Per i Repubblicani McCain sembra ormai prepararsi allo "Tsunami", con una vittoria a tutto campo.

Anonimo ha detto...

m ha scritto:
" Sembra tuttavia probabile, continua l'analista, che in California Barack ottenga la maggior parte dei voti dai distretti neri, ridotti in numero sebbene molto popolati, e che quindi ottenga diversi delegati in meno della Clinton. "

Questa è una pessima notizia. In pratica vuol dire che anche se Obama superasse la Clinton quest' ultima otterrebbe comunque più delegati ? Se è così Obama ha già perso in partenza e non c'è più da sperare !!!!!!!!!!!!

Comunque ottimo il tuo resoconto.

Amici spero, sulla scia di Mister M, di fare anch' io una cosa utile.

In basso vi indico i 22 stati dove si voterà martedì e la situazione dei sondaggi

Prima del nome di ogni stato vi posto l' iniziale del cognome del candidato in vantaggio ( C Clinton, O Obama), quindi il nome dello stato, poi il numero di delegati assegnati allo stato stesso, per ultimo un simbolo che indica se il candidato in vantaggio è in recupero +, in una situazione stabile =, in calo -, mentre per gli stati dove l'ultimo sondaggio risale a parecchi mesi fa ho messo un punto interrogativo ?

Per alcuni stati (ad esempio l' Arkansas) non ci sono sondaggi e quindi ho indicato solo i delegati che gli spettano

Vi faccio un esempio.
Per la California la situazione è la seguente:

C California 441 -

Vuol dire che qui la Clinton è in vantaggio che questo stato ha 441 delegati, che il vantaggio della Clinton è in calo (nell' ultimo sondaggio ci sarebbero solo 3 punti di distanza con Obama)



C California 441 -
C N. York 281 = -
O Illinois 185 +
C N. Jerse 127 =
C Massa 121 = +
O Georg 103 +
Maryla 99
C Minnes 88 -
C Tennes 85 +
O Colora 71 +
C Ariz 67 -
O Alaba 60 =
O Connect 60 +
Arkans 47
C Oklaom 47 +
C Kansas 41 ?
N.Mex 38
Utah 29
C Delew 23 ?
Idaho 23
N.Dak 21
Alaska 18

Come vedete, in generale, la situazione è molto negativa per Obama. C' è da dire che la California potrebbe fare la differenza anche se fino ad un certo punto.

Democratico

Anonimo ha detto...

Tra l' altro, riprendendo il discorso sulla California di Mister M, in questo stato Obama non dovrebbe solo vincere, qui il senatore dell' Illinois dovrebbe vincere bene.

Infatti bisogna considerare che già adesso, tra delegati assegnati e superdelgati che hanno dichiarato il loro voto (che però può sempre cambiare), la Clinton ha 75 voti in più. A questi voti bisogna aggiungere che, senza ombra di dubbio, più della metà dei 281 voti di N. York andranno all' ex First Lady. In questo modo Hillary (senza considerare tutti gli altri stati dove si voterà) avrebbe già, almeno, 220 delegati in più di Obama.

Tra i grandi stati Obama ha con sicurezza solo l'Illinois (stato con 185 delegati), mentre il New Jersey (127 delegati) darà quasi certamente la maggioranza alla Clinton.
Poi c'è il Massachusetts con i suoi 121 delegati dove Obama è in recupero ma la Clinton resta in vantaggio (e c'è anche da dire che secondo alcuni sondaggi non c'è nemmeno il recupero di Obama e l Clinton avrebbe più del 50% dei voti).

Gli altri stati hanno meno di 100 delegati a testa e nella maggior parte di questi la Clinton dovrebbe essere in vantaggio.

Capirete bene che in questa situazione anche se, per miracolo, Obama ottenesse la maggioranza dei delegati della California probabilmente continuerebbe a restare sotto la Clinton.

Insomma Obama dovrebbe ottenere ben più della metà dei delegati californiani, dovrebbe vincere in Massachusetts, affermarsi dove, secondo i sondaggi, risulterebbe in vantaggio e contenere le perdite negli stati come N.York dove la Clinton è in vantaggio e otterrà molti delegati

Insomma la strada per Obama più che in salita è verticale :-(

Democratico

Anonimo ha detto...

Grazie per il resoconto, davvero molto utile. Contenere le perdite potrebbe già essere un buon risultato. Ricordiamoci che le primarie non finiscono martedì, e come già detto da altri più il tempo passa più la situazione si sposta verso Obama. Per concludere, ieri il Los Angeles Times ha dato il proprio endorsement a Barack.