venerdì 14 marzo 2008

Rassegna stampa democratica: Ferraro lascia, la replica a King, la bambina dello spot della Clinton tifa Obama

Geraldine Ferraro è l'unica donna che, fino ad oggi, si era avvicinata alla guida degli USA: è stata infatti la candidata vicepresidente di Walter Mondale nelle presidenziali del 1984.
La fama della Ferraro, che ha 72 anni e, da grande attivista dei diritti delle donne, è una grande sostenitrice di Hillary Clinton, da oggi sarà legata anche ad un episodio meno edificante. Dopo aver messo in discussione l'esperienza e la competenza del senatore, e aver accusato la stampa di essere sessista, ha aggiunto "Se Obama fosse un bianco, non sarebbe in questa posizione, e se fosse una donna (di qualsiasi colore) non sarebbe in questa posizione. E' molto fortunato ad essere cioò che è", dichiarazioni che richiamano da vicino quelle rilasciate dalla stessa Ferraro una settimana fa alla giornalista italiana Monica Maggioni, ma che evidentemente non avevano avuto risalto sui media americani.
Il consigliere di Obama Susan Rice ha definito i commenti della Ferraro "oltraggiosi e offensivi", e il portavoce di Hillary, Howard Wolfson, ha rilasciato una laconica presa di distanze "Non siamo d'accordo con lei". La stessa Clinton è dovuta intervenire, scusandosi con la comunità nera e definendo "deplorevoli" le parole della Ferraro, che in conseguenza di questo non ha potuto fare altro che lasciare l'incarico - la raccolta fondi - che ricopriva nello staff della senatrice.

Negli ultimi giorni non mancano le fonti di imbarazzo per la Clinton dall'interno del suo stesso partito. Il Governatore dello stato di New York Eliot Spitzer, sostenitore della senatrice e in predicato di assumere un ruolo nella possibile futura amministrazione Clinton, è stato coinvolto in uno scandalo riguardante un giro di prostituzione, e ha dovuto rassegnare le dimissioni.

Obama replica al repubblicano King
Finora Obama non aveva replicato direttamente ad attacchi nei suoi confronti provenienti da esponenti di secondo piano del Gop, ma durante una sosta in un ristorante del Mississippi ha risposto ad una domanda sull'argomento.
La settimana scorsa, il Rappresentante Repubblicano dell'Iowa Steve King aveva detto di Obama "Non scordate il suo secondo nome (Hussein) e suo padre, un africano musulmano - ha ammonito King - Se Obama entrerà alla Casa bianca al Qaeda danzerà di gioia nelle strade più di quanto fece dopo la strage delle Torri gemelle del 2001, proclamerà vittoria nella guerra del terrorismo".
Lo staff di Obama aveva subito chiesto l'intervento di McCain per sconfessare King, ma in Mississippi Obama ha dichiarato "Penso che King sia rimasto indietro. Continuare a mantenere le nostre truppe in Iraq come vuole McCain è esattamente ciò che farà esplodere il sentimento anti-Americano e ci impedirà di creare una pace duratura. Ma devo dire che King e le persone come lui rilasciano dichiarazioni offensive e controverse solo per apparire sui giornali, quindi non lo prendo troppo sul serio. Mi sarebbe piaciuto che il Senatore McCain prendesse le distanze da questo tipo di dichiarazioni".

La bambina dello spot della Clinton tifa per Obama
Pochi giorni prima delle primarie in Texas Hillary Clinton ha diffuso uno spot, intitolato "3.am." in cui si vede una bambina dormire. Il video, che è stato anche oggetto di una parodia al Saturday Night Live, ha fatto molto discutere per il suo contenuto ansiogeno, ma adesso torna d'attualità per un fatto curioso. Lo spot utilizza infatti un filmato di dieci anni fa, e la bambina del video adesso ha 17 anni e sostiene Barack Obama. Ospite a "Good Morning America", Casey Knowles, questo il suo nome, ha dichiarato di non aver gradito lo spot "Non mi piace perchè vuole provocare paura e insicurezza. Mi sembra un modo molto mediocre di fare pubblicità. Preferisco di gran lunga il messaggio di Obama che ci invita a sperare in un futuro migliore."
Il video originale era servito per una campagna pubblicitaria di una compagnia ferroviaria, e lo staff della Clinton lo ha acquistato da Getty Images.

Animali alla Casa Bianca
A gennaio, oltre a George W. Bush, lasceranno la Casa Bianca anche Barney e Miss Beazley, i due terrier scozzesi divenuti famosissimi (e amatissimi) anche grazie ai video natalizi sul sito della White House.
Se il posto di Bush dovesse essere preso da Barack Obama, la cuccia della Casa Bianca potrebbe ospitare un nuovo cucciolo. Il candidato ha infatti promesso alle sue due figlie, di otto e cinque anni, un cucciolo come risarcimento per l'estenuante campagna elettorale che ha stravolto la loro famiglia.
Se invece alla Casa Bianca tornassero i Clinton, sarebbero poche le speranze di rivedere Socks (a sinistra), il gatto bianco e nero trovato nel 1991 da Chelsea Clinton in Arkansas e diventato inquilino della dimora presidenziale per otto anni, con tanto di casella postale personale. Nel 2000, infatti, Socks è stato regalato alla segretaria di Clinton, Betty Currie, a cui appartiene tuttora. Buddy, il labrador acquistato da Bill Clinton nel 1997 e protagonista di un difficilissimo rapporto con Socks, è invece morto nel 2002 dopo essere stato investito da un'auto (Clinton una volta disse "Ho raggiunto più risultati con gli israeliani e i palestinesi che con Socks e Buddy"). Bill Clinton attualmente possiede un altro labrador, Seamus.

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