giovedì 28 febbraio 2008

Bloomberg non si candida

Come preannunciato alcuni giorni fa, la candidatura di Michael Bloomberg alla presidenziali di novembre come indipendente è definitivamente sfumata.
Il miliardario e sindaco di New York ha scritto una lettera aperta al NYTimes dicendo di aver "ascoltato con attenzione tutti coloro che mi hanno incoraggiato a candidarmi, ma non sono - e non sarò - candidato alla presidenza.
Chi ha iniziato a leggere il suo editoriale, presente sull'edizione on-line del quotidiano, ha probabilmente pensato all'annuncio di una discesa in campo. L'incipit è quello di un programma politico alternativo: Bllomberg rimprovera a tutti i candidati di non essere sinceri con gli elettori, e di voler far loro credere che sarà possibile creare nuovi posti di lavoro e risollevare l'economia isolando gli Usa dai commerci internazionali, che il problema dell'immigrazione si risolverà semplicemente mettendo in sicurezza le frontiere, e che la lotta al riscaldamento globale sarà economicamente vantaggiosa.
Il 66enne tycoon sosteiene di aver girato l'America e di aver percepito ovunque la necessità di "idee innovative, azioni audaci e leadership coraggiosa" e ritiene che sia essenziale "un approccio indipendente per governare la nazione, e che un indipendente può conquistare la presidenza".
Tuttavia questo indipendente non sarà lui, anche se continuerà a impegnarsi affinchè i politici superino le divisioni di parte e si impegnino per l'unità.

Mark Halperin, editorialista del Time, ha commentato che "Bloomberg si sarebbe candidato solo se avesse pensato di poter vincere". Sin da gennaio, il sindaco di New York ha commissionato sondaggi per verificare gli effetti di una sua possibile discesa in campo in primavera, ed evidentemente i risultati non sono stati incoraggianti. Oltretutto le regole per le presidenziali lo avrebbero obbligato a raccogliere centinaia di migliaia di firme in tempi molto stretti in alcuni stati, in cui altrimenti non si sarebbe potuto presentare.
"L'appeal che Bloomberg avrebbe potuto avere nella corsa è lo stesso che hanno Barack Obama e John McCain presso molti elettori" ha spiegato Halperin.

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