martedì 12 febbraio 2008

Verso il voto: le primarie in Maryland

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La provincia del Maryland nacqua nel 1632 quando George Calvert, Barone di Baltimore, chiese ed ottenne dal re d'Inghilterra Carlo I la patente per poter creare questo nuovo territorio. Calvert morì quell'anno stesso, e la patente passò al figlio, che fondò di fatto la colonia nel 1634. Il nome è un omaggio non alla Madonna ma alla moglie di Carlo I, Henrietta Maria.
Il Maryland fu una delle poche colonie inglesi a maggioranza cattolica, e con l'Atto di Tolleranza del 1649 fu uno dei primi paesi al mondo a riconoscere la libertà religiosa, anche se limitata ai cristiani che riconoscevano la Trinità (venne allargata ad ebrei ed unitaristi due secoli dopo).
Questa particolare caratteristica rese il Maryland teatro di accesi scontri a sfondo religioso: nel 1650, quando la vicina Virginia rese obbligatorio il culto anglicano, i Puritani si spostarono in massa nel Maryland, si ribellarono a Calvert, presero il potere e misero fuori legge cattolici e anglicani, avviando una persecuzione che durò per 8 anni, fino a che i Calvert non ripresero il potere.
Il Maryland fu una delle 13 colonie a ribellarsi agli inglesi, e nel 1788 fu il settimo ad entrare nell'Unione.
Attualmente la popolazione dello stato ammonta a 5.558.058 abitanti, il 19° più popoloso, con una densità di 172 abitanti per kmq. La capitale è Annapolis, la città più popolosa è Baltimora.
Il Maryland è uno stato dalla tradizione saldamente Democratica, anche se negli ultimi anni i Repubblicani sono riusciti a conquistare, dopo quasi mezzo secolo, la poltrona di Governatore.
L'economia si basa sui servizi e in particolar modo sui trasporti, anche a causa della vicinanza con Washington D.C. E' molto sviluppato il settore della ricerca. La popolazione è per il 60% bianca e per il 35% afroamericana.


Per i Democratici, il Maryland mette in palio 99 delegati, di cui 70 elettivi e 29 super-delegati, con il sistema della primaria chiusa. Dei 70 pledged, 46 delegati vengono assegnati proporzionalmente sulla base dei risultati negli 8 distretti elettorali, e i delegati sono sollegati ai candidati già nelle liste di voto. Gli altri 24 delegati elettivi vengono assegnati sulla base dei risultati ottenuti in tutto lo stato. Il 1 maggio si terrà la convention statale che nominerà i 29 super-delegati.
Gli ultimi sondaggi danno Barak Obama in netto vantaggio, un vantaggio cominciato già nei primi di gennaio. Un sondaggio SurveyUSA dell'8 febbraio assegna a Obama il 52% delle preferenze contro 33% della Clinton, mentre Rasmussen accredita a Obama il 57% e alla Clinton il 31%. Secondo quest'ultima indagine, l'83% degli interpellati ritiene che Obama potrà vincere le elezioni se otterrà la nomination.


Per i Repubblicani, il Maryland mette in palio 37 delegati, di cui 34 elettivi e 3 unpledged. 24 delegati sono assegnati in base ai risultati negli 8 distretti elettorali, 3 per ogni distretto con la formula del "winner-take-all", mentre gli altri 10 delegati elettivi vengono assegnati al candidato che otterrà il maggior numero assoluto di voti. Anche i 3 delegati unpledged verranno assegnati automaticamente al candidato vincitore nello stato.
John McCain era favorito dai sondaggi già prima del ritiro di Mitt Romney, anche se era insediato da Rudy Giuliani, ma negli ultimi poll la sua leadership sembra certa: l'ultimo sondaggio di SurveyUSA, dell'8 febbraio, dà il senatore dell'Arizona al 56%, contro il 17% di Mike Huckabee e il 10% di Ron Paul.

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