venerdì 7 marzo 2008

Howard Dean parla di Michigan e Florida

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Florida e Michigan potrebbero passare da non avere nessun delegato nella convention Democratica a diventare la chiave per la nomination.
Nell'ultima settimana, anche visto il testa a testa tra la Clinton e Obama, è tornato prepotentemente d'attualità l'argomento, e il Governatore della Florida Charlie Crist ha giudicato illogico che uno stato così grande e importante non sia rappresentato. Le dirigenze locali dei partiti si sono dette disponibili a far ripetere le primarie a patto che il Partito Democratico le paghi.

Ieri mattina il presidente del DNC Howard Dean è tornato sull'argomento rispondendo a Crist tracciando una strada che apre due possibili scenari:
"Siamo lieti di sentire che i Governatori di Florida e Michigan si vogliono impegnare per risolvere la questione. Come abbiamo sempre detto, incoraggiamo i partiti di Michigan e Florida a seguire le regole, approvate 18 mesi fa da tutti gli stati compresi questi due, che prevedono due opzioni. La prima: ciascuno dei sue stati può sottoporci un nuovo piano per la selezione dei delegati. La seconda: possono aspettare fino all'estate e fare appello alla Conventions credentials committee, che determina e risolve ogni questione in sospeso riguardo i delegati. La nomination Democratica sarà decisa seguendo le regole del partito, e nel rispetto di tutti coloro che non le hanno violate non le cambieremo a partita iniziata. Ci avviciniamo a novembre, e il nostro candidato deve avere il supporto unitario di un partito forte e in grado di battere John McCain. Adesso dobbiamo ascoltare la voce degli elettori di quei 12 stati che devono ancora votare"

In altre dichiarazioni ufficiose, Dean ha spiegato che se anche Florida e Michigan dovessero decidere di far svolgere nuove votazioni, non sarà il partito a finanziarle, e questo evidentemente pregiudica la prima delle due opzioni sul tavolo.

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