martedì 4 marzo 2008

Il successo di Obama in Ohio dipende dalle "truppe di terra"

di Rebecca Sinderbrand (CNN)


Hillary Clinton all'inizio della campagna elettorale incassò il supporto del Partito Democratico in Ohio e dei maggiori esponenti politici locali, ed era la scelta prevalente delle tute blu che rappresentano la base Democratica nello stato.
Barack Obama invece poteva contare su alcuni fedelissimi, di levatura e fama minore.
Adesso Obama è il front-runner e ha risorse economiche tali da trasmettere il doppio degli spot televisivi della Clinton. Tuttavia, man mano che le primarie di martedì si avvicinano, il campo di battaglia si sposta dall'etere all'impegno dei sostenitori sul campo, che può rappresentare un elemento decisivo per il successo.
Infatti il sistema elettorale proporzionale significa che nessuno dei due candidati riuscirà a distaccare l'altro per numero di delegati conquistati, a meno di una vittoria plebiscitaria molto improbabile.
Ma nelle elezioni generali di novembre, il sistema sarà quello del winner-take-all, e le primarie di domani saranno forse il test più impegnativo sulla capacità di Obama di conquistare un cruciale "swing state" che nel 2004 consegnò ai Repubblicani la possibilità di un secondo mandato.
"Questo stato è spaccato a metà" ha detto Jeanine Michael dopo l'apparizione di Obama a Columbus, mentre i volontari facevano campagna elettorale porta a porta. I Democratici sembrano porre grandi speranze in Ohio, ma "se non saremo uniti il giorno delle Presidenziali, non servirà a niente. Sappiamo che non vinceremo".
Volontari reclutati via web e telefonisti si sono armati di elenchi di numeri da chiamare e di riassunti delle posizioni politiche di Obama. Ai vari gruppi sono state distribuite delle mappe dei quartieri da visitare casa per casa, e dei moduli vengono aggiornati costantemente man mano che i volontari tornano dalle loro visite.
I verbali vengono inseriti in un database attraverso cui si possono recuperare informazione distretto per distretto, quartiere per quartiere, casa per casa.

In centro, il quartier generale di Obama - proprio di fronte alla sede del Partito Repubblicano - è piena di volontari, staffer e residenti pronti a dare e chiedere informazioni.
In un piccolo ufficio laterale c'è Valli Frausto (una delle maggiori sostenitrici di Obama in Ohio) che spiega come la spaccatura nell'elettorato Democratico potrebbe favorire McCain a novembre.
Nel 2004 i potenti sindacati dell'Ohio e i ricchi gruppi indipendenti fallirono nel proporsi come alternativa alle promesse di miglioramento tecnologico portate avanti dai Repubblicani, uniti e compatti.
Se Obama vincerà, il compito di affrontare la ormai usurata macchina del Gop sarà nelle mani di attivisti come la Frausto o la Michael.
Valli Frausto ha visto Obama per la prima volta l'anno scorso al "The Oprah Winfrey Show", andò subito a sentirlo a Cincinnati e fu la prima nello stato a creare un suo profilo nel sito internet della campagna. Ha orgianizzato i primi gruppi di supporto che in breve sono diventati centinaia.
Molto prima dell'exploit in Iowa, e dell'arrivo di strateghi professionisti nello staff, la Frausto dirigeva già un piccolo esercito di volontari, tra cui la Michael, che facevano campagna elettorale in Ohio, a volte assieme ai sostenitori di Edwards.
"Con il tempo è diventato evidente che il nostro gruppo di volontari è una risorsa che Hillary non ha" ha spiegato al Frausto.

Nel 2004 la nomination democratica era già decisa quando si votò in Ohio, e l'affluenza fu del 14%: stavolta l'affluenza può essere tre volte tanto, e molti votanti potrebbero essere Repubblicani o indipendenti, grazie alla primaria semi-aperta.
L'abilità di Obama nel conquistare elettori in numero sufficiente da ottenere una vittoria popolare simbolica sarà vista come una conferma della sua eleggibilità in vista delle presidenziali. Se otterrà la nomination, il compito di assicurare il supporto dello stato a Novembre sarà di nuovo nelle mani di Frausto, Michael e company.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Comunque in Ohio Obama è molto indietro rispetto alla Clinton e secondo gli ultimi sondaggi questo distacco è aumentato.

Ne approfitto per dirvi che anche in Texas le cose sembrano andare di nuovo male per Obama. Negli ultimi giorni sono usciti diversi sondaggi che danno di nuovo la Clinton avanti.

Sicuramente negli ultimi giorni deve essere successo qualcosa che ha provocato un' emoraggia di voti da Obama verso la Clinton.

Forse Guido sa qualcosa.

Democratico

Anonimo ha detto...

Ecco spiegato perchè negli ultimi giorni i sondaggi stanno andano malissimo per Obama

Leggete, siamo fregati.

Da http://www.corriere.it/Esteri/2008/Primarie_USA/texas_voto_65b9b8f6-e9c3-11dc-b9a0-0003ba99c667.shtml

".........dopo settimane di trionfi, raccolte fondi milionarie e salto nei sondaggi, la buona stella di Obama ieri si è improvvisamente appannata. Secondo un documento segreto dell’ambasciata canadese in Usa, il principale consigliere economico di Barack Obama, Austan Goolsbee, avrebbe rassicurato il governo di Ottawa che le sue recenti critiche anti-Nafta, (l’accordo di libero scambio tra Usa, Canada e Messico che ha messo in ginocchio l’economia dell’Ohio) hanno solo fini elettorali interni e non si tradurranno in iniziative politiche, una volta eletto presidente. «Non si può raccontare una cosa ai cittadini dell’Ohio e un’altra a un governo straniero: Barack Obama è un candidato doppio, non la persona che dice di essere», ha subito tuonato Hillary.

PROBLEMI - E a dar filo da torcere al senatore dell’Illinois (che si è fatto strada all’insegna della correttezza e della trasparenza) è anche il processo inaugurato ieri a Chicago a carico di Tony Rezko. L’immobiliarista dell’Illinois accusato di riciclaggio, tentata estorsione, frode e corruzione in passato aveva avuto legami con lui, facilitandogli un acquisto immobiliare, e successivamente finanziando la sua campagna elettorale. Secondo il columnist conservatore Robert Novak, Obama avrebbe legami anche con Nahdmi Auchi, un miliardario iracheno trasferitosi a Londra, condannato per riciclaggio di denaro sporco. Tutti questi scandali hanno avuto un impatto immediato sulla campagna di Obama, che secondo l’ultimo studio del Center for Media and Public Affairs fino ad oggi è stato spudoratamente «favorito dai giornalisti». Nei sondaggi Hillary – secondo il Center vittima della misoginia più sfrenata dei media) è riuscita a riportarsi in vantaggio in Ohio e anche a livello nazionale sta recuperando terreno nei confronti di Obama. Delle cinque indagini pubblicate ieri, quattro la danno avanti in Ohio, tra i quattro e i dodici punti. Serrata la lotta anche in Texas, dove Obama sembra avere perso il vantaggio degli ultimi giorni. Per l’ex first lady ciò è bastato per sollevare il mood complessivo del suo entourage. «Sto cominciando a scaldarmi», ha detto Hillary, lasciando intendere di aver scartato l’ipotesi di un ritiro, in caso di sconfitta. «Ci sono ancora 16 stati in cui votare», ha spiegato Mark Penn, il guru della sua campagna elettorale. "

Amici sembra finita per Obama. Credo che la squallida senatrice di New York avrà la meglio.

Democratico