lunedì 3 marzo 2008

Verso il voto: le primarie in Ohio

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L'Ohio è uno dei maggiori stati del Midwest statunitense nella regione dei Grandi Laghi, e fu il primo dell'ara ad essere ammesso nell'Unione in base alla Northwest Ordinance. Il nome viene dall'irochese, e significa "bel fiume" o "largo ruscello", in riferimento ai fiumi Ohio e Allegheny che attraversano lo stato. Con 11.459.011 abitanti è il 7° stato più popoloso degli USA, la capitale è Columbus.
L'Ohio venne raggiunto dai primi esploratori europei a cavallo tra il XVI e il XVII secolo, ma non venne considerato molto rilevante e fu utilizzato quasi esclusivamente per i commerci di pellicce con i nativi americani. Proprio a causa di questi commerci scoppiò una guerra tra tribù indiane. La guerra e le epidemie successive decimarono la popolazione dell'Ohio, che intorno al 1650 si ripopolò di discedenti degli Algonchini. Nel XVIII secolo la Francia si insediò nella regione per controllare il commercio di pellicce ma a metà del secolo, dopo la Guerra dei 7 anni, dovette cedere l'Ohio alla Gran Bretagna. Dopo la rivoluzione americana l'Ohio passò sotto il controllo degli USA e fu il 17° stato ad esntrare nell'Unione. Durante la Guerra di Secessione si schierò con il Nord, e in quel periodo conobbe un enorme sviluppo economico ed industriale.
L'economia dell'Ohio è basata sull'industria, sulla produzione di macchinari, prodotti derivati dalla gomma, pneumatici e acciaio. Ci sono numerose industrie automobilistiche, come ad esempio quella della Jeep Chrysler. E' sviluppato anche il settore della pesca. Il PIL dell'Ohio è il settimo degli USA, e se l'Ohio fosse una nazione autonoma sarebbe diciassettesima, dopo l'Olanda e prima del Belgio.
La popolazione è composta per l'86% da bianchi e per il 13% da afroamericani.


Per i Democratici, l'Ohio mette in palio 162 delegati, di cui 141 elettivi e 21 superdelegati con il sistema della primaria modificata. Dei 141 delegati pledged, 92 verranno assegnati in base ai risultati nei 18 distretti elettorali (a seconda della grandezza del distretto, sono a disposizione dai 4 agli 8 delegati l'uno) mentre gli altri 49 saranno assegnati in base al risultato in tutto lo stato. La convention del 10 maggio nominerà i 21 superdelegati, 3 dei quali hanno già fatto endorsement per Obama, 2 per la Clinton.
I numerosi sondaggi danno un solido vantaggio alla Clinton, nonostante un timido recupero di Obama negli ultimi giorni: un sondaggio Rasmussen del 28 febbraio dà la ex first lady al 47% e Obama al 45%, mentre nel precedente il distacco era 48 a 43. Secondo un sondaggio Mason-Dixon del 29 febbraio la Clinton sarebbe al 47% e Obama al 43, mentre secondo American Research Group del 1 marzo la Clinton avrebbe il 51% dei voti contro il 44% di Obama. Una ricerca dell'Università di Quinnipiac del 3 marzo dà infine un distacco di 49 a 45 per la senatrice. La Clinton, che ha ricevuto l'endorsement del Governatore Strickland, è favorita dal fatto che l'Ohio ha conosciuto uno dei suoi maggiori sviluppi recenti sotto la presidenza di Bill Clinton.


Per i Repubblicani, l'Ohio mette in palio 88 delegati, di cui 85 elettivi e 3 unpledged. Degli 85 elettivi, 54 vengono assegnati in base al voto nei distretti elettorali: a ogni distretto corrispondono 3 delegati, che sono assegnati al candidato che otterrà più voti. Gli altri 31 delegati elettivi verranno assegnati interamente al candidato che riceverà la maggioranza di voti in tutto lo stato. I 3 delegati unpledged, scelti tra i leader del partito, andranno alla convention ufficialmente senza assegnazione.
I sondaggi danno un solido vantaggio a John McCain: il front-runner repubblicano sarebbe al 55% secondo un sondaggio Rasmussen del 25 febbraio, che vede inoltre Huckabee al 29% e Ron Paul al 7%. Un indagine Zogby del 1 marzo dà invece McCain al 61% contro il 27% di Huckabee e il 3% di Paul, mentre American Research Group, lo stesso giorno, assegna a McCain il 59%, a Huckabee il 26% e a Paul il 12%.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Posto che in Ohio Obama dovrebbe perdere se il senatore nero non riuscirà a vincere in Texas la Clinton avrà vinto la nomination.

Democratico

Anonimo ha detto...

E' vero quello che dici. Se la Clinton vincesse entrambi gli Stati in ballo stanotte avrebbe vinto le primarie, perchè gli Stati più sostanziosi nelle elezioni novembre se li sarebbe aggiudicati quasi tutti lei. Ma è vero anche che se nel Lone Star State vincesse Obama, il partito disarcionerà Hillary, che decida di ritirarsi o meno.

Anonimo ha detto...

Ma le primarie in Ohio Texas, Vermont e R.Island sono questa notte ?
Non sono domani notte ?

Democratico

G. ha detto...

Sì, infatti sono domani.
Comunque credo che,anche se in Ohio dovrebbe vincere la Clinton, la misura del distacco in Ohio potrebbe essere il fattore decisivo, visto che Vermont e RI sono stati secondari, e i risultati definitivi in Texas potrebbero impiegare parecchio tempo ad arrivare

Anonimo ha detto...

Sono usciti tantissimi sondaggi e cioè di 1)Rasmussen, di 2) PPP (D), di 3)SurveyUSA e di 4)Suffolk sull' Ohio schifosissimi con Obama molto indietro.

Sono sconcertato
http://www.realclearpolitics.com/epolls/2008/latestpolls/index.html

O la Clinton li ha pagati o, più probabile, negli ultimi giorni (considerando i non brillantissimi sondaggi in Texas) qualcosa non è andata bene per il senatore nero.

Democratico

Anonimo ha detto...

Oops.. Scusate, ma ho perso la cognizione del tempo ormai. Ero convinto che fosse il 4, sono messo benino.. Comunque la sostanza non cambia: siamo in una fase di stallo più o meno dal giorno del dibattito, il momentum di Obama è un po' rallentato, staremo a vedere.