sabato 8 marzo 2008

Obama rischia se comincia ad attaccare

di Mark Halperin (Time)

Negli ultimi giorni, Obama e il suo staff non hanno fatto mistero della loro intenzione di attaccare la Clinton su ogni genere di argomento. Hanno ad esempio chiesto che la Clinton presenti la sua dichiarazione dei redditi prima della data prevista del 15 aprile. Obama sta anche tentando di mettere sotto una luce negativa la storia personale della sua rivale.

E' comprensibile il motivo per cui il team di Obama voglia passare ad una strategia negativa, anche se questa tattica è in conflitto con l'intenzione del senatore di condurre una campagna elettorale di tipo diverso. I recenti attacchi della Clinton sui passi falsi di Obama e sulla sua inesperienza professionale sembrano averla aiutata a vincere le primarie in Ohio e Texas. Queste vittorie hanno momentaneamente appannato il successo di Obama, tra lo sconforto dei suoi sostenitori che si erano ormai abituati al successo.
Il Team Obama vuole reagire prontamente e con forza: i suoi consiglieri sono sostenitori della legge del taglione. Inoltre Obama ha dimostrato di essere molto seccato dal comportamento di Hillary.
Dopo la prima vera sconfitta da gennaio (dalla vittoria imprevista della Clinton in New Hampshire) Obama ha compreso che la stampa ha deciso di trattarlo con durezza - più della Clinton. Questo potrebbe portare un serio cambiamento nella strategia e nel tono, anche se in passato in molti hanno applaudito Obama per la sua decisione di non scendere di livello. Tuttavia la sua campagna ha già prodotto diverso materiale negativo sulla Clinton (spot, telefonate, lettere) senza remore.
Ma adesso sembra che gli attacchi, anche da parte del candidato stesso, diventeranno parte centrale del suo messaggio elettorale.

Ecco perchè questo è politicamente pericoloso:
1. Mette a repentaglio il suo principale messaggio di cambiamento, speranza e ispirazione.
2. Sarebbe in conflitto con il suo rifiuto della "vecchia" politica della negatività e della polarizzazione, un messaggio che gli ha procurato molti consensi.
3. Potrebbe non essere adatto a lanciare attacchi negativi.
4. Quando ti getti nel fango, ti sporchi.
5. In precedenza, Obama ha assicurato che avrebbe licenziato chiunque nel suo staff si fosse lanciato in attacchi personali, cosa che oggi i suoi consiglieri fanno apertamente.
6. Come John Kerry ha avuto modo di scoprire nel 2004 contro George Bush, le informazioni negative sui candidati meno noti hanno un impatto maggiore sugli elettori - poichè rappresentano una percentuale più alta delle informazioni totali su quel candidato - mentre i candidati più noti, come la Clinton, hanno già un'immagine ben definita.
7. Potrebbe autorizzare la Clinton ad attaccare ancora più duramente, sia sulla sicurezza nazionale che sul personale (e la Clinton machine è pronta e spregiudicata)
8. La Clinton di solito ha successo quando viene percepita come vittima dell'arroganza maschile.
9. Attaccare la Clinton mentre lui è particolarmente vulnerabile su caso Rezko e altre faccende, porterebbe Obama a dover affrontare un giudizio negativo.
10. Potrebbe sembrare disperato - e già la scorsa settimana è parso piuttosto sprovveduto e ingenuo: se passasse anche per tagliagole avrebbe un problema molto più grosso di quello che tenta di risolvere cambiando strategia.

2 commenti:

chiaratosta ha detto...

Non sono d'accordo Obama deve combattere...
Certo si può discutere sul modo. Ma Hillary clitnon ed anzi i Clinton stanno trattando Obama come piccolo e nero e ciò non può passare.
Hillary è davvero sfrontata,si pensi solo alla proposta della vicepresidenza per obaama.
Io continuo a dire Obama go one!

G. ha detto...

Il modo è importante. Combattere sui programmi è un conto, ed è quello che Obama deve fare. Scendere sul personale secondo me sarebbe un boomerang, anche perchè la Clinton a questo punto non ha niente da perdere e si sentirebbe autorizzata a fare molto di peggio di quanto fatto finora