domenica 2 marzo 2008

Quei sondaggi usati in modo sbagliato

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di Kathy Frankovic (CBS News)


Sono passati circa 50 giorni, 50 giorni dai caucus in Iowa. In questo lasso di tempo, i sondaggisti sono rimasti sconvolti almeno una volta. Ma nonostante tutte le polemiche sulla loro accuratezza e sul loro valore, i sondaggi esercitano ancora una notevole influenza sia sui giornalisti che sul pubblico, e rimangono l'unica vera indicazione sugli umori della gente.
Ma cosa abbiamo davvero imparato? E come vengono usati o riportati i sondaggi quest'anno?

1) Mai come quest'anno sono stati condotti tanti sondaggi. Prima delle primarie del 5 febbraio in California, secondo pollster.com erano stati condotti 10 sondaggi solo nell'ultima settimana. 24 sondaggi sono quelli rilasciati nei 5 giorni tra i caucus in Iowa e le primarie in New Hampshire. Gallup Organization ha adesso il "Gallup Daily", che riporta stime quotidiane su Repubblicani e Democratici.

2) A causa dell'abbondanza di sonsaggi, molti scelgono di aggregare i risultati, o fare la media. Ad esempio, le medie dei sondaggi proposte dal sito RealClearPolitics.com sono state ripetute in tv come riassunto dell'andamento delle elezioni.
Questa tendenza all'aggregazione, anche se semplifica la presentazione dei sondaggi, è piena di controindicazioni: parte infatti sall'ipotesi che tutti i sondaggi siano egualmente attendibili, anche quelli con metodologie diverse e a volte discutibili.

3) A volte i sondaggi che hanno maggiore copertura mediatica non sono quelli effettivamente più credibili. Prima delle primarie in New Hampshire, un sondaggio Gallup indicava che Barack Obama era avanti di 13 punti, e questo ha provocato l'enorme interesse dei media nei giorni successivi: chi viene dato in testa, riceve molta più attenzione degli altri.
In casa Repubblicana hanno registrato moltissimi cambiamenti sui possibili front-runner. Rudy Giuliani era l'indiscusso leader fino a metà dicembre, quando Mike Huckabee e Mitt Romney hanno cominciato a salire. Addirittura Huckabee risultava in testa in un sondaggio Gallup/USAToday condotto immediatamente dopo l'Iowa. Ma subito dopo il New Hampshire John McCain è salito in testa, con margini sempre crescenti, in tutti i sondaggi nazionali.
Obama ha pareggiato con la Clinton in tutti i sondaggi locali dall'inizio dell'anno, ma solo dopo il Super Tuesday i sondaggi nazionali hanno registrato davvero una crescita di Obama, che ora è in testa.

4) Tuttavia, l'andamento spesso incoerente dei sondaggi rispecchia quello della campagna elettorale, ed è accompagnato da critiche e scetticismo quando i risultati dei sondaggi non hanno la precisione pretesa dai giornalisti che li riportano. Dopo la vittoria della Clinton in New Hampshire, i giornalisti, aiutati dagli studiosi, si sono inoltrati in spiegazioni che toccavano i territori solitamente di esclusiva competenza degli studiosi. E sono stati aiutati dagli stessi sondaggisti.

5) I sondaggisti stanno affrontando i problemi delle interviste telefoniche e dei costi crescenti. Così alcuni cambiamenti (come usare voci registrate per condurre interviste, o basarsi sui panel via Internet) devono ancora ottenere il consenso generale.


La American Association for Public Opinion Research ha conquistato un ruolo molto più attivo in queste elezioni. Tra le altre cose, ha istituito un comitato di controllo sui metodi di sondaggio prima delle primarie. Negli ultimi anni, la AAPOR ha anche assunto un direttore della comunicazione e ha reso disponibile il suo presidente per i media nei giorni delle primarie. 50 giorni da oggi (e quindi prima delle primarie del 22 aprile in Pennsylvania) i sondaggisti e chi scrive a proposito dei sondaggi sapranno ancora di più dei problemi metodologici. E non esiteranno a farcelo notare.


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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Quale che sia la circostanza, non c'è da fidarsi dei sondaggi. Tutto il mondo è paese..

Anonimo ha detto...

potrebbe essere interessante vedere i sondaggi dopo l'elezione di Medvedev a Presidente della Russia. Suppongo fosse una scelta già scontata, ma le 'persone di tutti i giorni' forse non lo sapevano ancora.

G. ha detto...

In effetti sarei curioso anch'io. Una settimana fa, in un'intervista in tv, Garry Kasparov ha detto che si sapeva già che Medvedev avrebbe vinto con una percentuale tra il 70 e il 75%.
Comunque c'è un interessante intervento della Clinton sulla Russia, più tardi lo posto

Anonimo ha detto...

grazie, G.
E non dimenticare, fra una settimana, possibili riflessi dalle elezioni spagnole.