martedì 4 marzo 2008

La difficile vigilia di Obama


Il "momentum" sembra rotto. Proprio quando doveva piazzare il colpo finale per disarcionare definitivamente la Clinton e accreditarsi come il candidato ufficiale del partito (che a questo punto non aspettava altro che l'opportunità per scaricare la ex frts lady), Obama ha perso smalto. Arriva con il fiato corto all'appuntamento decisivo in due stati - Texas e Ohio - in cui parte sfavorito ma, almeno nel primo, può puntare ad una rimonta che lo porti quantomeno ad un pareggio.
L'immagine di Obama è stata appannata nell'ultima settimana a causa di attacchi incrociati e circostanze esterne. L'aggressività verbale della Clinton si è fatta più veemente, dallo "shame on you" alle accuse nell'ultimo dibattito, passando per le foto di Obama in costume arabo.
Contemporaneamente Obama ha dovuto fronteggiare gli attacchi di McCain e parlare di politica estera, uno di quei temi che vanno bene per le presidenziali ma non per le primarie in due stati preoccupati da problemi economici e ben poco interessati all'Iraq. Ma Obama non poteva tirarsi indietro, si è difeso bene ma nel frattempo la Clinton poteva parlare con gli operai dell'Ohio e i liberal di Austin.
Inoltre ieri è cominciato a Chicago il processo contro Tony Rezko, il discusso affarista che nel 1995 favorì l'ingresso in politica di Obama, a cui vendette anche un terreno. I media hanno dato ampio risalto al processo, e la Clinton non si è certo fatta pregare nel sottolineare i rapporti di Obama con un simile personaggio, e lo stesso senatore ha dovuto ammettere di aver sbagliato nel fidarsi di Rezko. Oltretutto Rezko avrebbe anche rapporti con un miliardario iracheno, Nahdmui Auchi, condannato per riciclaggio di denaro sporco.
Come se non bastasse, Obama è accusato di aver violato le regole per il finanziamento della campagna elettorale (stessa cosa era successa la settimana scorsa a McCain), ed è stata pubblicata una lettera in cui un collaboratore del senatore rassicurava il Canada riguardo una possibile revisione del Nafta, l'accordo commerciale tra i paesi del Nord America. Uno scivolone che appanna l'immagine finora limpida e trasparente di Obama.
Come ciliegina sulla torta, il fratello di Michelle Obama ha definito Hillary Clinton "ridicola" dicendo che se fosse donna si vergognerebbe per lei, e ha definito Bill Clinton un bugiardo. Una uscita che gli ha attirato enormi critiche.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Amici è finita per Obama. Le forze congiunte della viscida Clinton e del vecchio McCain si sono unite per sferrare l' attacco finale al senatore nero.

Ci ho creduto. Ammetto che ad un certo punto ho creduto. Gli americani pronti ad avere un Presidente nero, ma non è così. Le forze della conservazione, della reazione, delle lobby e delle classi dominanti (bianche prima di tutto) si sono alleati per distruggere la novità rappresentata da Obama. Ci sono riuscite.

Sono profondamente schifato e disgustato. Spero che la Clinton perda la corsa alla Casa Binca.

Quanto la disprezzo !!!!!!!

Democratico.

Melina2811 ha detto...

Credo che per Obama ormai sia fatta... c'è poco da fare...

Anonimo ha detto...

Questa sera sono davvero seccato.
Era fatta, Obama era ad un passo dalla nomination.
Il Presidente degli USA è una persona importantissima anche per noi. :-(

Democratico

Bluesky ha detto...

I morti si portano fuori freddi... Aspettiamo quantomeno i risultati e vediamo. Pure Hillary era cotta prima del New Hampshire. Il sondaggio che conta è quello che uscirà dalle urne e, statene certi, anche dopo il voto di domani la sfida non sarà ancora terminata. Contano l'affluenza, il risultato dei caucus, i superdelegati ecc... Non scordiamo che poi si voterà in Mississippi e Wyoming, due stati molto probabilmente obamiani. Fasciamoci la testa quando sarà rotta, non prima; anche se è comprensibile un po' di scaramanzia. :)

Anonimo ha detto...

Bluesky tu non consideri il durissimo contraccolpo che subirà Obama nel caso in cui, come sembra, dovesse perdere in Ohio e Texas.

Del resto non ho mai visto un candidato vincere una nomination perdendo in tutti gli stati USA più popolosi.
Non dimentichiamo che all' Ohio e al Texas si aggiungeranno gli altri grandi stati (California, New York, Michigan, Florida e Massachussets) dove ha vinto la Clinton.

Conoscete candidati che hanno vinto la nomination perdendo in tutti questi stati ?

Amici se Obama non vincerà in Texas e Ohio è finita.

Democratico

Anonimo ha detto...

Anch'io che solitamente sono ottimista nei confronti di Obama, non riesco a non dare ragione a Democratico. Gli Stati fondamentali in vista delle elezioni generali li ha vinti tutti la Clinton, e in questo momento (specialmente dopo gli ultimi scandali e controversie) per Obama non c'è margine per riacquistare la fiducia dell'elettorato. Senza contare che la Clinton, oltre ad avere il supporto di alcuni tra i più importanti media democratici del paese, da diversi giorni ha annoverato tra i suoi attivisti anche giornali e TV tendenzialmente repubblicani, che la vedono come un più facile avversario per McCain e che per giorni, 24 ore su 24, si sono concentrati sulla character assassination di Barack, ed evidentemente ci sono riusciti. Non credo che nei prossimi giorni molleranno. Alla fine, ognuno si prende i governanti che si merita (Italia docet)..

Anonimo ha detto...

Non dimenticate che i petrolieri stanno finanziando Clinton più di McCain....

Come mai?

Forse perché preferiscono una sfida Clinton-McCain?

Marco

G. ha detto...

I petrolieri sono vicini ai repubblicani, ma se proprio devono tenere per un democratico preferiscono la Clinton che vedono come il candidato della continuità con un certo modo di fare politica.

Anonimo ha detto...

Il primo ministro canadese Stephen Harper ha annunciato una inchiesta sulla fuga di notizie canadesi che hanno danneggiato il senatore americano Barak Obama alla vigilia delle importanti primarie in Ohio e Texas.
Fonte: corriere.com