sabato 9 febbraio 2008

Cinque ragioni per cui la Clinton dovrebbe preoccuparsi

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di Jim VandeHei e Mike Allen (The Politico)

  1. Ha perso il derby dei delegati. Detto chiaramente, questa è una guerra per vincere delegati, e potrebbe non essere decisa prima della convention Democratica. Anche se mancano gli ultimi risultati definitivi, il Super Tuesday è finito in pareggio, con una distanza di cinque o sei delegati.

  2. Ha essenzialmente pareggiato con Oabam nel voto popolare. Ognuno ha avuto circa 7.300.000 voti, un livello di parità impensabile poche settimane fa. In quel momento i sondaggi davano la Clinon avanti di dieci punti: quel vantaggio è sparito. Un motivo è che più gli elettori conoscono Obama, più decidono di votarlo.

  3. Ha perso più stati. Obama ha vinto in 14 stati, 6 in più della Clinton, e ha raccolto consensi ovunque. La sua vittoria in Missouri è stata impressionante sotto tutti i punti di vista, segnata da trionfi tra le donne e gli uomini, tra i religiosi e i laici, tra le città e le periferie.

  4. Ha perso la guerra dei soldi a gennaio. La raccolta fondi dà l'idea della situazione, e Obama ha più che doppiato la Clinton, raccogliendo 31 milioni di dollari contro i 14 della Clinton. Le conseguenze non si possono ignorare: gli attivisti democratici finanziano Obama in un modo che avrà un effetto profondo nel proseguo della gara.

  5. Il calendario gioca contro di lei. Adesso che più della metà degli stati è stata archiviata, si possono fare dei facili calcoli per stabilire il favorito. Nei caucus, la forza organizzativa di Obama dà il meglio di sè: ne ha vinti sette su otto. Adesso sono in vista altri tre caucus: Washington, Nebraska e Maine. Obama inoltre va benissimo negli stati con alta componente afro-americana, un altro segno promettente visto che le primarie di martedì prossime si svolgeranno in District of Columbia, Maryland e Virginia - tutti stati con una alta percentuale di neri. Poi sarà la volta di un altro caucus, quello delle Hawaii in cui Obama è nato. Insomma, ci aspetta un altro mese prima che la Clinton arrivi ad una serie di stati - Pennsylvania e Ohio in testa - in cui è davvero favorita.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Questi sono quegli articoli che fanno tanto bene al cuore.........:-)

Democratico

Anonimo ha detto...

Se vuoi te ne aggiungo un altro: se Obama dovesse fare molto, molto bene (e sottolineo molto) da qui a metà febbraio, visto che le primarie tra i Repubblicani sono chiuse, il Partito Democratico potrebbe decidere:
a) di ripetere il voto in Florida e Michigan;
b) di escludere i Superdelegati dalla conta dei voti, almeno virtualmente (ossia di offrire la nomination a chi vince il voto popolare);
c) o addirittura, visto che il Chairman del Partito Howard Dean non vuole il protrarsi delle primarie fino alla convention, il che danneggerebbe notevolmente l'immagine del partito, costringere la Clinton a ritirarsi ed Obama ad "assumerla" come candidata alla vicepresidenza, forse già prima della fine del mese.

L'ipotesi del Dream Ticket, improbabile in un primo momento vista l'accoppiata nero-donna (in qualsiasi ordine la si prenda), diventa ogni ora che passa più verosimile, perchè Dean ha semrpe più fretta, e comprensibilmente non vuole arrivare a Denver con un partito in frantumi, e soprattutto con un apparato ed i vertici di partito screditati dal voto popolare mentre gli avversari si turano il naso e votano per McCain, accontentandosi di un Huckabee od un Romney come VP: sarebbe come concedere la vittoria ai Repubblicani.

Anonimo ha detto...

Interessante. Sembra che le cose per la Clinton inizino ad andare un tantimo male.......
Ma voglio vedere che succederà nelle prossime ore...


Comunque preferirei che il voto in Florida e in Michigan non si ripetesse. La Florida è sempre stato uno stato molto di Destra e ci sono molti elettori razzistelli e piuttosto anziani che non voterebbero mai per Obama.


Per quanto siano affidabili vi do altri sondaggi, questa volta di Rasmuessen

Maryland: Obama 57 Clinton 31
Virginia: Obama 55 Clinton 37

Non male no ? :-)

Democratico