venerdì 8 febbraio 2008

McCain fischiato, Romney alla finestra, Huckabee all'attacco

Anche se dopo il ritiro di Romney (o meglio, la sospensione della sua campagna elettorale) le cose in casa Repubblicana sembrano essere più chiare, a guardare sotto la superficie si vede che la crisi, di identità e di programmi, del Gop rischia di esplodere.
Non c'è rosa senza spine, e per questo il ritiro di Romney - mossa politicamente molto astuta, come vedremo - mette in difficoltà McCain forse più di un'eventuale proseguimento della sfida a due.
Con Romney in gara, infatti, il senatore dell'Arizona poteva continuare a rappresentare le sue personali posizioni, non in linea con l'ortodossia del partito, mentre l'ex governatore del Massachusetts rappresentava i "true conservatives". Ora McCain diventa giocoforza il candidato del partito, e questo lo costrigerà a scendere a compromessi. Come d'altronde dovrà fare il Gop.
I primi effetti si sono visti ieri, quando McCain ha partecipato a Washington alla Conservative Political Action Conference, la riunione della più importante corrente di conservatori, riunione che McCain ha sempre disertato in passato.
Salito sul palco esattamente due ore dopo l'applauditissimo discorso di congedo di Romney, McCain è stato accolto da un egual numero di applausi e di fischi, nonostante i responsabili della conferenza avessero pregato insistentemente i convenuti, già all'ingresso, di non fischiare il senatore.
Nel suo discorso, McCain non ha nascosto le differenze con i conservatori, soprattutto sul delicato tema dell'immigrazione, ma ha provato a colmare il gap assicurando il massimo impegno per proteggere i confini. L'accoglienza, alla fine, è stata tiepida ma migliore del previsto.
A questo punto, e fino alla convention, McCain dovrà fare un delicato lavoro di ricucitura dei rapporti con il partito, che probabilmente gli imporrà un vicepresidente appartenente all'ala più conservatrice.
McCain non potrà fare altrimenti, soprattutto visto che Romney non solo non ha fatto endorsement per lui, ma ha annunciato che manterrà i delegati e parteciperà alla convention. Anche se le possibilità di un colpo di scena sono pochissime, la presenza dell'ex rivale rappresenta una spada di Damocle, soprattutto in caso di convention "aperta", senza un candidato con la maggioranza assoluta di delegati.
Romney, dal canto suo, ritirandosi ha visto innalzare il proprio gradimento su livelli mai raggiunti finora. La sua mossa è stata apprezzata sia dai suoi seguaci che da quelli di McCain. A questo punto, sorvolando sulle poche possibilità di ritornare in gioco a settembre, Romney starebbe già pensando alle primarie del 2012, seguendo l'esempio di Ronald Reagan, che nel 1976 si ritirò dalle primarie lasciando campo libero a Ford, per poi candidarsi e vincere le elezioni quattro anni dopo.
Infine c'è Mike Huckabee, che continua ad essere in bolletta, ma che a questo punto non può ritirarsi "Questa è una corsa a due, e io ho l'obbligo di continuare" ha detto. E' prevedibile che attorno a lui si concentraranno i voti della destra religiosa che finora aveva diviso con Romney, e in questo senso non c'è bisogno di endorsement da parte del mormone. Huckabee ha ripreso la sua campagna elettorale. Ospite di Tyra Banks, l'ex pastore battista si è presentato come la vera alternativa a McCain per i repubblicani insoddisfatti, dichiarandosi un "autentico, vero conservatore, e mi piacerebbe avere il supporto di chi finora ha sostenuto Mitt".

18 commenti:

liongalahad ha detto...

scusate l'off-topic ma vorrei che qualcuno mi spiegasse come mai, per quanto riguarda i democratici, in alcuni stati come il colorado o l'alabama, non tutti i delegati eleggibili (quindi non sto parlando di super-delegati) sono stati assegnati.. per esempio in Colorado ci sono 55 pledged delegates ma obama ne ha 19 e la clinton 9, 19+9=28; quindi ci cono ancora 27 delegati vacanti... Come mai? verranno assegnati o per qualche strano motivo rimarranno in sospeso? grazie per le risposte

Anonimo ha detto...

Da qualche parte avevo letto che l' abbandono di Romney avrebbe rafforzato McCain anche nei confronti dei democratici.

Guido approfitto di questo post perchè da un pò di giorni che mi pongo la stessa domanda: perchè non esistono sondaggi (tranne quello sullo stato di Washington) degli stati dove si voterà tra domani e dopodomani ?
Dopo la cascata di sondaggi per il 5 febbraio si sono esauriti ?

Possibile che non si riesca ad avere una misera notizia ?

Democratico

G. ha detto...

In alcuni casi si tratta di ritardi nello spoglio o, più che altro, nell'ufficializzazione dei risultati. Ogni distretto elettorale ha i suoi tempi e fa i suoi controlli, e visto che una parte dei delegati viene assegnata su base distrettuale questo ritarda l'assegnazione definitiva (anche se è possibile fare delle stime più o meno attendibili, come fa ad esempio la NBC). In altri casi, i distretti decidono autonomamente di ufficializzare l'assegnazione dei delegati solo alle convention statali, che si terranno fra aprile e maggio.
Ad essere proprio pignoli, tutti i delegati vengono assegnati ufficialmente alle convention, i dati che troviamo oggi sono ancora ufficiosi anche se più che attendibili

Anonimo ha detto...

Per Democratico, neppure io sono riuscito a trovare sondaggi sulle prossime elezioni primarie, però è voce diffusa che Obama sia avanti nei prossimi sei Stati in cui si voterà, mentre la Clinton dovrebbe essere in vantaggio in Ohio e Texas (riporto la notizia dal Quotidiano Nazionale di oggi).

G. ha detto...

L'unica cosa che mi viene in mente è che i sondaggisti puntavano sul fatto che si sarebbe deciso tutto martedì, e quindi non hanno coperto gli altri stati

Anonimo ha detto...

Mister M
" mentre la Clinton dovrebbe essere in vantaggio in Ohio e Texas "

Niente hai detto.....:-(
In pratica da soli l' Ohio e il Texas hanno 161 deleg-superdeleg in più dei 4 stati (Wash, Loui, Nebra, Mai) dove si voterà domani e dopodomani, se a questo aggiungiamo che forse anche in Virginia (altro super stato dove si deve votare) Obama è dietro la Clinton, che già adesso Hillary ha una 70ina di deleg-superdeleg in più e che non è detto che Obama riuscirà a vincere in tutti e 4 stati indicati sopra.....beh la frittata è fatta :-(

Democratico

Anonimo ha detto...

Ho appena scoperto che sabato si voterà pure nelle Isole Vergini

Democratico.

Anonimo ha detto...

Amici mi tremano le mani

Leggete questi sondaggi appena usciti:

Virginia (SurveyUSA: Obama 59%, Clinton 39%

Virginia (InsiderAdvantage): Obama 52%, Clinton 37%

http://www.realclearpolitics.com/epolls/2008/latestpolls/index.html


Possibile ? :-OOOOOOOOOOOO

In autunno il Washington Post dava Obama ad appena il 25% e la Clinton al 49%

Democratico

Anonimo ha detto...

Secondo me è possibile, Obama dovrebbe essere abbastanza radicato in quella zona lì, diciamo nel trittico South Carolina (come confermato dai risultati), North Carolina e Virginia. Tra l'altro Tim Kaine, l'attuale Governatore, ha fatto endorsement per Obama, definendolo "l'unico che può vincere ad ottobre". Kaine è un moderato, e nel 2004 aveva appoggiato la candidatura di Joe Lieberman, altra dimostrazione che il Senatore dell'Illinois piace ai "maverick" ed i moderati del Partito Democratico.

Anonimo ha detto...

Intendevo "l'unico che può vincere a novembre", ovviamente. Ed aggiungo che Obama è in vantaggio su McCain in tutti i sondaggi "testa a testa", mentre per la Clinton tali polls sono meno vantaggiosi.

Anonimo ha detto...

A quanto pare anche il governatore dello stato di Wasghington starebbe per fare l'endorsement per Obama

http://www.latimes.com/news/politics/la-na-campaign9feb09,0,606072.story

Speriamo che questi endorsement non facciano la stessa fine di quelli dei Kennedy.

Democratico

Anonimo ha detto...

Beh, comunque vada sono sempre supedelegati che Obama mette in carniere, e non "costano" niente dal punto di vista del supporto popolare.

Anonimo ha detto...

52-33. Questo è il vantaggio di Obama sulla Clinton in Maryland, secondo Survey USA. Se davvero questi sondaggi, e questi vantaggi di Obama, venissero confermati dai risultati, un Grande Slam a febbraio potrebbe davvero decidere l'intero corso delle primarie. Ma da sostenitore di Obama, non ci credo finchè non vedo.

Anonimo ha detto...

Democratico, visto che sei un grande appassionato di sondaggi, spero ti piacerà questo link:

http://www.surveyusa.com/wp-content/uploads/2008/02/fixed-active-hi-level-pollster-report-card-through-020608.JPG

Indica il rating delle agenzie come Rasmussen o Survey USA che si sono occupate di sondaggi, con la percentuale di errori raffrontata ai risultati effettivamente riscontrati nelle primarie e nei caucus svolti ad oggi.

Anonimo ha detto...

Grazie Mister G.
In pratica SurveyUSA e Gallup sono quelli che sbagliano meno.

Comunque l' ultimo sondaggio nazionale della Gallup non è molto entusiasmante per Obama
http://www.gallup.com/poll/104242/Gallup-Daily-Tracking-Election-2008.aspx


Democratico

Anonimo ha detto...

Su www.intrade.com (dove si fanno le scommesse) Obama è dato nettamente vincente in tutti gli stati dove si voterà tra oggi e domani.

Vedremo se la realtà corrisponderà al gioco.

Democratico

Anonimo ha detto...

Scusate ma i risultati dei prossimi stati dove si voterà inizieranno ad affluire questa notte intorno all' 1 ?

Democratico

G. ha detto...

Quelli della Louisiana penso di sì, gli altri sinceramente non saprei