lunedì 4 febbraio 2008
Verso il Super Tuesday: le primarie in California
La California è lo stato per eccellenza nelle primarie: nessun candidato può pensare di arrivare alla nomination senza aver raccolto un risultato positivo qui.
La California è lo stato più popoloso degli USA, con 35.893.799 abitanti, la capitale è Sacramento ma la città più famosa e popolosa è Los Angeles.
Appartenente alla costa ovest degli USA, venne raggiunta dagli eploratori europei solo nel 1542. Nel 1700 venne colonizzata da missionari spagnoli, ma successivamente le missioni divennero proprietà del governo messicano. Dopo la guerra con il Messico, la regione venne divisa tra i due stati, e la California entrò a far parte dell'Unione nel 1850, non prima di aver cercato l'indipendenza come Repubblica della California. Fino all'800 la California era pressochè spopolata, e solo nel corso del XX secolo divenne lo stato più popoloso, e quello col maggior numero di Grandi Elettori per le presidenziali.
L'economia della California non solo è la più importante degli USA, ma è anche la sesta al mondo. L'attività principale è l'agricoltura,, l'industria aerospaziale, l'alta tecnologia e ovviamente il cinema e lo spettacolo.
Il 60% della popolazione è composto da bianchi e ispanici, il 6% da afro-americani e il 12% da asiatici, e ha il più alto numero di cattolici. Lo stato è tradizionalmente orientato verso i Democratici, anche se l'attuale governatore è il Repubblicano Schwarzenegger.
Per i Democratici, la California mette in palio l'astronomica cifra di 441 delegati, di cui 370 eletti e 71 super-delegat con il sistema delle primarie semi-chiusei. 241 vengono assegnati proporzionalmente sulla base dei risultati nei collegi elettorali, mentre i restanti 129 vengono assegnati proporzionalmente sulla base del voto in tutto lo stato. Nella convention del 18 maggio, i 71 super delegati vengono scelti tra leader e rappresentanti del partito.
A giudicare dai sondaggi, la gara sarà appassionantissima. I poll di USA Today/Gallup di metà gennaio davano una partita chiusa, con la Clinton al 47%, Obama al 35% e Edwards al 10%, mentre Survey USA dava la Clinton al 49% e Obama al 38%. Da allora però il senatore dell'Illinois ha iniziato una straordinaria rimonta. Un sondaggio Rasmussen del 29 gennaio dava infatti la Clinton al 43% e Barack Obama al 40%, con Edwards al 9%. L'ultimo poll, sempre di Rasmussen e successivo al ritiro di Edwards, dà però Obama in testa con il 45% e la Clinton al 44%, mentre un analogo sondaggio Zogby dà addirittura Obama in vantaggio di 6 punti.
Per i Repubblicani, la California mette in palio 173 delegati, 170 eletti e 3 unpledged, con il sistema della primaria chiusa. 3 delegati vengono assegnati al vincitore in cascuna delle 53 circoscrizioni elettorali, mentre i restanti 11 rappresentano il premio di maggioranza al candidato con più voti in assoluto. I tre super delegati verranno nominati dalla convention statale.
Anche per il Gop la gara sembra molto combattuta. Un sondaggio USA Today/Gallup del 23 gennaio dava McCain al 35%, Romney al 27% e Huckabee al 12%, mentre un poll Rasmussen precedente al ritiro di Giuliani dava McCain al 32%, Romney al 28% e l'ex sindaco di New York al 14%. L'ultimo poll di Rasmussen, nonostante l'endorsement di Giuliani e di Schwarzenegger per McCain, vede il senatore dell'Arizona e Romney appaiati al 38%, mentre un sondaggio Reuters/Zogby del 3 febbraio dà addirittura l'ex governatore del Massachusetts in vantaggio di 8 punti.
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